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Dazi: cosa succederà ai prezzi Apple in Italia?

Allarmismi ? No grazie! Prima di tutto: niente panico. L'ipotesi di un i Phone da 2300 euro o, meglio, dollari che circola da qualche giorno in rete può essere letta in due modi: come fantascienza oppure come una provocazione per risaltare quali potrebbero essere gli effetti dei dazi sul commercio , in generale, e sul marchio Apple , nel caso di specie.  Ciò premesso, prima di procedere con eventuali stime, è opportuno considerare le politiche perseguite da Apple negli ultimi anni . Infatti, sotto la spinta dei dazi imposti dalla prima amministrazione Trump e della pandemia, Apple aveva intrapreso un faticoso piano di diversificazione produttiva . La produzione di iPad ed AirPods è stata delocalizzata in Vietnam, mentre quella di iPhone in in India, al fine di ridurre il peso dell'interdipendenza economica con Pechino.  Nel nuovo scenario globale che si sta delineando , il sopracitato piano rischia di scatenare una sorta di effetto boomerang , in quanto né il Vietnam né l...

Test anti-Covid: tamponi gratuiti per gli impossibilitati a vaccinarsi e prezzi calmierati

Nonostante il numero di vaccinati sia sufficientemente confortante per scongiurare una nuova impennata di contagi e ricoveri, è ancora presente nella popolazione un gran numero di cittadini senza neppure una dose somministrata.  

Questa volta non è colpa di ritardi di forniture o malagestione, ma esplicita volontà individuale. Dunque, come ultimo incentivo alla vaccinazione, dal 15 ottobre il governo ha deciso di estendere l'obbligo di Green pass a tutti i lavoratori, sia pubblici che privati. Sicuramente una misura forte, ma che mette di fronte a un bivio gli ultimi indecisi: vaccinarsi o effettuare un tampone - a proprie spese - ogni 72. 

Come si legge nel testo finale del nuovo dl sul Green pass, sono stati stanziato 105 milioni per i tamponi gratuiti a coloro impossibilitati a vaccinarsi e inoltre è stato calmierato il prezzo dei test somministrati dalle farmacie autorizzate. Dal documento si legge che il prezzo calmierato è «assicurato anche da tutte le strutture sanitarie convenzionate, autorizzate o accreditate con il Servizio Sanitario Nazionale e autorizzate dalle regioni alla somministrazione» e coloro che non si adeguano rischiano multe da 1000 a 10000 euro e la chiusura dell’attività per massimo cinque giorni. 

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