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Latte parzialmente scremato: la classifica di Altoconsumo
Altroconsumo ha condotto un'indagine approfondita sui principali marchi di latte parzialmente scremato UHT (Ultra High Temperature) disponibili nei supermercati italiani, con l'obiettivo di valutare la qualità complessiva del prodotto più venduto nel Paese. I test hanno coinvolto 15 brand selezionati in base alla loro diffusione nazionale, esaminati in oltre 1.200 punti vendita sparsi in 67 città. Gli acquisti sono stati effettuati nel dicembre 2024 presso supermercati di Milano, Bologna e Bari.
Il metodo di valutazione
Il metodo di valutazione ha preso in considerazione diversi parametri, seguendo un approccio equilibrato: il 40% del punteggio è stato attribuito ai test di laboratorio (che hanno analizzato la composizione nutrizionale, l’acidità, la presenza di acqua estranea, il danno termico e l’eventuale presenza di aflatossina M1); un altro 40% è stato assegnato in base a una prova di assaggio condotta alla cieca da esperti del settore; il restante 20% è stato suddiviso tra l’analisi dell’etichetta e la valutazione dell’imballaggio.
I risultati
I risultati complessivi non sono stati allarmanti, ma nemmeno entusiasmanti. Nessun prodotto ha raggiunto l’eccellenza, né in laboratorio né al palato. Tutti i campioni si sono dimostrati stabili nel tempo, senza anomalie di acidità o sviluppo microbico. Tuttavia, molti latti si sono posizionati nella fascia media della classifica, presentando caratteristiche simili tra loro. Solo un prodotto, il latte Tre Valli 100% italiano, ha ottenuto un punteggio insufficiente (47/100), penalizzato per la presenza di acqua estranea.
Il latte che ha ottenuto il punteggio migliore è stato “Carrefour Classic Microfiltrato 100% italiano”, con un punteggio di 67/100, apprezzato per i suoi valori nutrizionali e l’etichettatura completa. Seguono “Polenghi” (65/100) e “Parmalat Bontà e Linea in brick” (64/100), quest’ultimo eccellente nel test sull’aflatossina e nel controllo del danno termico.
Brand noti come Conad, Esselunga, Arborea, Granarolo e Milbona (Lidl) hanno ottenuto valutazioni tra i 60 e i 64 punti.
Le conclusioni
In sintesi, l'indagine rivela un mercato piuttosto omogeneo in termini di qualità, con prodotti che non brillano per eccellenza ma nemmeno presentano rischi. C'è un ampio margine di miglioramento, specialmente per quanto riguarda il sapore e l'equilibrio nutrizionale. Altroconsumo esorta i consumatori a prestare attenzione alle etichette e alla trasparenza dei produttori, due aspetti che oggi possono davvero fare la differenza.
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