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Costi aggiuntivi al ristorante: sono legali?

Andare al ristorante è un'esperienza che dovrebbe essere piacevole, ma può capitare di trovarsi davanti a costi aggiuntivi inaspettati. Alcuni ristoranti applicano sovrapprezzi per servizi come il coperto, l’acqua in bottiglia o persino il servizio al tavolo. È legale applicare questi costi? La risposta varia a seconda delle normative regionali e delle condizioni specificate nel menu. Tuttavia, la regola principale è che il cliente deve essere informato in modo trasparente dei costi prima di effettuare l’ordine. Il ruolo del menu e della trasparenza Secondo la normativa italiana, i ristoranti devono esporre in modo chiaro i prezzi dei piatti e dei servizi offerti. Questo include qualsiasi eventuale costo extra, come il coperto o il servizio. Se il cliente non è avvisato chiaramente , tali costi potrebbero essere considerati ingiustificati e il cliente avrebbe il diritto di contestarli. È quindi fondamentale che il menu sia preciso e trasparente , senza ambiguità, così da evitare

Prodotti Bio bloccati al 3% del mercato

Inflazione e Scelte di Consumo delle Famiglie Italiane


Negli ultimi anni, l’inflazione ha costretto molte famiglie italiane a cambiare le proprie abitudini di spesa, spesso sfavorendo l’acquisto di prodotti biologici, considerati più salutari ma percepiti come più costosi. Nonostante la difficile situazione, il mercato dei prodotti biologici ha dimostrato una considerevole resilienza, mantenendosi in uno stato di relativa stabilità e mostrando per certi versi anche una crescita.

Stato Attuale del Mercato Biologico


Secondo la ricerca presentata da Nielsen nell’ambito dell’assemblea dei soci di Assobio, il comparto dei prodotti bio copre attualmente il 2,9% del totale venduto nel settore del cibo e delle bevande in Italia, con un giro d’affari di 2,1 miliardi di euro nella grande distribuzione. Nel 2023, il mercato dei prodotti bio è cresciuto del 4,7% in valore, nonostante una leggera contrazione del volume delle vendite (-0,3%). Le performance sono comunque migliori rispetto al settore alimentare complessivo, che ha chiuso con una diminuzione dell’1,2% nei volumi.

Il 2024 è iniziato con una domanda più sostenuta, favorita dal rallentamento dell’inflazione. Nei primi mesi dell’anno, il mercato bio è cresciuto del 3,6% in valore e del 2,6% in volume. Attualmente, sono 24 milioni le famiglie che comprano prodotti bio in Italia, con una spesa annua media di 150 euro. Il protagonista tipo del bio vive al Centro-Nord, ha più di 50 anni e un reddito medio-alto.

Sfide e Opportunità del Settore Biologico


Il contesto economico rimane sfidante. Secondo Nicoletta Maffini, presidente di Assobio, l’inflazione ha determinato un netto calo del potere d’acquisto per i cittadini, che si traduce in una tendenza a comprare con frequenza ma in quantità minori. Questo ha danneggiato alcuni prodotti, tra cui quelli biologici. Sebbene il settore abbia retto bene nel 2023 rispetto all’anno precedente, l’obiettivo è raggiungere il 10% nei consumi alimentari.

Maffini ha sottolineato la necessità di una maggiore collaborazione per rendere il prodotto biologico più riconoscibile e per informare meglio i consumatori sui benefici di tali prodotti. Un’indagine effettuata da Sgw ha rivelato che l’acquisto di prodotti biologici è frammentato: solo il 19% degli intervistati li compra frequentemente, mentre il 32% lo fa occasionalmente. Inoltre, il 29% dichiara di acquistare prodotti biologici solo se in offerta, indicando che il prezzo rimane un fattore determinante.

Conclusioni


In conclusione, il settore dei prodotti biologici in Italia si trova a un bivio: la ripresa pare funzionare, ma procede con lentezza. È necessario aumentare la consapevolezza sui prodotti biologici per ampliare ulteriormente il bacino di utenza. La collaborazione tra imprese e istituzioni sarà fondamentale per raggiungere obiettivi più ambiziosi e sostenibili.

Riassunto: L’inflazione ha influenzato le abitudini di spesa delle famiglie italiane, penalizzando l’acquisto di prodotti biologici. Nonostante le difficoltà, il settore bio ha dimostrato resilienza e crescita. È necessaria una maggiore collaborazione tra imprese e istituzioni per rendere i prodotti biologici più riconoscibili e ampliare il mercato. 

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