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Costi aggiuntivi al ristorante: sono legali?

Andare al ristorante è un'esperienza che dovrebbe essere piacevole, ma può capitare di trovarsi davanti a costi aggiuntivi inaspettati. Alcuni ristoranti applicano sovrapprezzi per servizi come il coperto, l’acqua in bottiglia o persino il servizio al tavolo. È legale applicare questi costi? La risposta varia a seconda delle normative regionali e delle condizioni specificate nel menu. Tuttavia, la regola principale è che il cliente deve essere informato in modo trasparente dei costi prima di effettuare l’ordine. Il ruolo del menu e della trasparenza Secondo la normativa italiana, i ristoranti devono esporre in modo chiaro i prezzi dei piatti e dei servizi offerti. Questo include qualsiasi eventuale costo extra, come il coperto o il servizio. Se il cliente non è avvisato chiaramente , tali costi potrebbero essere considerati ingiustificati e il cliente avrebbe il diritto di contestarli. È quindi fondamentale che il menu sia preciso e trasparente , senza ambiguità, così da evitare

Furti negli armadietti: cosa fare per proteggere i propri beni?



Mentre l’estate è ormai sempre più vicina e molti di noi desiderano passare giornate in piscina, prepararsi alla prova costume in palestra o divertirsi ai parchi acquatici, bisognerebbe anche farsi la seguente domanda: “E se i miei beni scompaiono dagli armadietti?

Ad un visitatore di un parco acquatico lombardo è stato rubato un orologio di valore mentre festeggiava il compleanno di suo figlio con venti ingressi acquistati per l’occasione. Il caso è finito al tribunale, dove l’avv. Laura Giammarrusto, partner di SZA Studio legale, ha rappresentato il consumatore, instaurando un importante precedente. 

La Sentenza del Tribunale

Attualmente, l’art. 1783 del codice civile stabilisce un tetto di risarcimento in questi casi pari a cento volte il costo sostenuto per entrare nel parco. Ma cosa succede se si acquistano biglietti multipli? 

In questa sentenza, la Settima Sezione Civile del Tribunale di Milano ha stabilito che: in caso di ingressi acquistati per eventi speciali, come le feste di compleanno, il risarcimento massimo deve essere commisurato al costo totale dell’evento e non ad un solo ingresso. In altre parole, il risarcimento è stato calcolato su venti ingressi acquistati.

«Questa sentenza rappresenta un importante passo avanti per la tutela dei diritti degli utenti delle strutture ricreative», ha dichiarato l'Avv. Giammarrusto. «Siamo soddisfatti che il Tribunale abbia accolto le nostre tesi, riconoscendo la necessità di commisurare il criterio di risarcimento al costo complessivo dell'evento e non solo al singolo ingresso. Tuttavia, resta ancora molto da fare per garantire la sicurezza dei beni personali degli utenti».

Il caso dimostra anche che le strutture ricreative non possono essere ritenute responsabili in modo illimitato per i beni personali degli utenti. Inoltre il tribunale ha chiarito che i box offre alla clientela la possibilità di depositare gli oggetti ma non la custodia.

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