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Vuoi vendere qualcosa online? attenzione alla truffa del finto corriere

Può capitare di ritrovarsi a vendere online qualche nostro oggetto che non ci serva più. Di norma non è un'operazione troppo complessa grazie ai vari marketplace esistenti, eppure, bisogna stare molto attenti alle innumerevoli truffe che vengono messe in atto. Una delle ultime trovate è " la truffa del corriere ", una truffa abbastanza articolata che inizia con il messaggio di un'acquirente da subito interessato al prodotto e pronto a comprarlo . L'acquirente però, per diversi motivi inventati, propone il pagamento tramite corriere ovvero che quando il corriere viene a ritirare il pacco con il prodotto vi consegnerà una busta con l'ammontare pattuito . Ovviamente i corrieri non offrono questo servizio quindi stiamo parlando di una truffa. In caso dovessimo accettare possono nascere diverse truffe La richiesta di una caparra per far venire il corriere tramite un sito facksimile a quello reale della compagnia. Ovviamente in questo caso non verrà mai nessuno

Condizioni di lavoro nella moda, il problema è l'assenza di controllo nella filiera

 


Durante il secondo Venice Sustainable Fashion Forum è emerso come i lavoratori del settore moda non abbiano un salario adeguato. In particolare sono solo 1,5 milioni su 75 milioni che riesce a mantenersi dignitosamente nel proprio Paese. 

Nell'ambito di una serie di cambiamenti nel settore, fra cui quello di migliorare la sostenibilità ambientale e sociale delle aziende, la questione delle retribuzioni è un nodo difficile da sciogliere. Tali questioni richiedono un controllo approfondito sull'intera catena di fornitura, che le aziende dovranno affrontare molto presto per adempiere alle nuove norme in arrivo da Bruxelles

Oltre alle condizioni salariali, che non permettono una vita dignitosa ci sono anche problemi circa la sicurezza e i diritti dei lavoratori, come per esempio giornate lavorative che prevedono tra le 10 e le 18 ore. Tali problematiche emergono in quelle nazioni dove si producono per la maggior parte gli abiti, ovvero Bangladesh e Cina. 

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