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Creme alla nocciola: la classifica Altroconsumo 2025

Non tutte le creme spalmabili alla nocciola sono create uguali. Le differenze principali riguardano la percentuale di nocciole, la presenza di oli vegetali e l’uso di ingredienti di origine animale. La quantità di nocciole può variare dal 12% al 45%, ma ci sono anche creme che contengono il 100% di nocciole, ricche di grassi “buoni” e con meno zuccheri. Gli oli più comuni sono quello di palma (che non è il più salutare) e di girasole (più leggero). Alcune creme sono vegane, quindi prive di latte, rendendole adatte anche a chi è intollerante al lattosio. I consigli di Altroconsumo Altroconsumo consiglia di optare per: Creme senza grassi o oli vegetali aggiunti , o con olio di girasole. Prodotti con alta percentuale di nocciole e cacao. Marche che specificano l’origine delle nocciole, un segno di trasparenza. I parametri di valutazione dei prodotti Le creme sono state valutate su tre criteri: Composizione (50%): ingredienti, valori nutrizionali, quantità di nocciole. Assaggio anonimo (4...

Olio extravergine in crisi per la strategia spagnola


 I produttori e industriali italiani dell'olio d'oliva che per anni hanno lamentato la poca valorizzazione del prodotto, accusando i prezzi del mercato troppo bassi, stanno iniziando a fare marcia indietro adesso che il prezzo dell'olio sugli scaffali tocca i 7/8 euro a bottiglia. 

Il primo effetto significativo è stato un calo dei consumi. Secondo Circana, società che analizza il comportamento dei consumatori nella grande distribuzione, nel 2023 le vendite di extravergine sono calate del 9%. Anche a livello internazionale sorge il problema, infatti secondo i dati forniti dalla Commissione Ue i consumi globali sono calati dal 18%

L'elemento chiave in questo contesto è in primis il crollo della produzione spagnola, passata in pochi anni dai 1,8 milioni di tonnellate del 2018/2019, ai 1,4 milioni del 2020/2021, fino alle 663mila nel 2022/2023. Tale diminuzione è stata innescata dalla siccità, dovuta anche all'elevata quantità d'acqua richiesta per gli oliveti superintensivi impiantati nel paese. Il risultato è stato il rialzo dei prezzi dell'olio spagnolo.

Questo ha avuto un incidenza sulle bottiglie vendute in Italia, visto che nella grande distribuzione gli extravergini sono per una quota del 24% prodotti al 100% in Italia, ma per il restante 76% sono miscele di diversa origine sopratutto con l'unione dell'olio spagnolo e italiano. 

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