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Costi aggiuntivi al ristorante: sono legali?

Andare al ristorante è un'esperienza che dovrebbe essere piacevole, ma può capitare di trovarsi davanti a costi aggiuntivi inaspettati. Alcuni ristoranti applicano sovrapprezzi per servizi come il coperto, l’acqua in bottiglia o persino il servizio al tavolo. È legale applicare questi costi? La risposta varia a seconda delle normative regionali e delle condizioni specificate nel menu. Tuttavia, la regola principale è che il cliente deve essere informato in modo trasparente dei costi prima di effettuare l’ordine. Il ruolo del menu e della trasparenza Secondo la normativa italiana, i ristoranti devono esporre in modo chiaro i prezzi dei piatti e dei servizi offerti. Questo include qualsiasi eventuale costo extra, come il coperto o il servizio. Se il cliente non è avvisato chiaramente , tali costi potrebbero essere considerati ingiustificati e il cliente avrebbe il diritto di contestarli. È quindi fondamentale che il menu sia preciso e trasparente , senza ambiguità, così da evitare

Intesta Sanpaolo. L' Antitrust indaga sulla cessione di correntisti a Isybank


 L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sta attualmente indagando sulla cessione fatta da Intesa Sanpaolo e Isybank la banca digitale del gruppo, sulla cessione di diversi centinaia di correntisti. La questione riguarda le modalità con cui è stata realizzato questo trasferimento.

Infatti pare che la comunicazione fatta ai correntisti sia stata ambigua e con modalità non adeguate con l'importanza della manovra. Intesa Sanpaolo ha inviato la comunicazione ai clienti identificati come "prevalentemente digitali" dunque quelli che hanno familiarità con questo tipo di servizi e utilizzano poco la filiale.

In particolare i consumatori hanno lamentato che la comunicazione è stata recapitata online senza alcuna evidenza e durante il periodo estivo di ferie. Dunque molti sono venuti a conoscenza del passaggio ad un altro operatore solo dopo la data fissata per esprimere il proprio diniego.

Infine pare che tale facoltà non sia stata indicata con chiarezza e che il passaggio al nuovo operatore comporterebbe importanti modifiche alle condizione contrattuali e alle modalità di fruizione del servizio.

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