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Costi aggiuntivi al ristorante: sono legali?

Andare al ristorante è un'esperienza che dovrebbe essere piacevole, ma può capitare di trovarsi davanti a costi aggiuntivi inaspettati. Alcuni ristoranti applicano sovrapprezzi per servizi come il coperto, l’acqua in bottiglia o persino il servizio al tavolo. È legale applicare questi costi? La risposta varia a seconda delle normative regionali e delle condizioni specificate nel menu. Tuttavia, la regola principale è che il cliente deve essere informato in modo trasparente dei costi prima di effettuare l’ordine. Il ruolo del menu e della trasparenza Secondo la normativa italiana, i ristoranti devono esporre in modo chiaro i prezzi dei piatti e dei servizi offerti. Questo include qualsiasi eventuale costo extra, come il coperto o il servizio. Se il cliente non è avvisato chiaramente , tali costi potrebbero essere considerati ingiustificati e il cliente avrebbe il diritto di contestarli. È quindi fondamentale che il menu sia preciso e trasparente , senza ambiguità, così da evitare

I resi raggiungono il 20% dei acquisti online



Aumenta sempre di più il fenomeno dell'acquisto per provarli e poi chiedere il reso, in alcuni casi, nel vestiario, si acquistano 2/3 taglie per poi rispedire quelle che non vanno bene.

In Italia, nel mercato fashion, siamo arrivati al 20% ovvero 1 prodotto su 5 torna ai magazzini del venditore. In Germania sono al valore folle del 60%.

Questa grande quantità di prodotti resi aumenta sensibilmente i costi della logistica con un costo per reso stimato dai 8 ai 12 euro. Il problema, oltre a essere economico, è anche ambientale per via di tutte le risorse sprecate e CO2 prodotta per portare il pacco fino a casa del cliente e poi riportarlo indietro.

Il fondatore e CEO di If Returns commenta: "Il costo più tangibile che l’azienda deve sostenere nella gestione di un reso è il trasporto, poi ci sono i costi operativi del magazzino e la “svalutazione” del prodotto". Questo significa che il prodotto, una volta tornato indietro, non può essere rivenduto automaticamente ma deve essere visionato e valutato con il rischio che abbia perso valore di conseguenza venga considerato e venduto come prodotto usato.

Alcune aziende stando "combattendo" questo fenomeno facendo pagare la spedizione di ritorno al cliente per scoraggiare il reso o l'acquisto solo per provare il prodotto.


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