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Creme alla nocciola: la classifica Altroconsumo 2025

Non tutte le creme spalmabili alla nocciola sono create uguali. Le differenze principali riguardano la percentuale di nocciole, la presenza di oli vegetali e l’uso di ingredienti di origine animale. La quantità di nocciole può variare dal 12% al 45%, ma ci sono anche creme che contengono il 100% di nocciole, ricche di grassi “buoni” e con meno zuccheri. Gli oli più comuni sono quello di palma (che non è il più salutare) e di girasole (più leggero). Alcune creme sono vegane, quindi prive di latte, rendendole adatte anche a chi è intollerante al lattosio. I consigli di Altroconsumo Altroconsumo consiglia di optare per: Creme senza grassi o oli vegetali aggiunti , o con olio di girasole. Prodotti con alta percentuale di nocciole e cacao. Marche che specificano l’origine delle nocciole, un segno di trasparenza. I parametri di valutazione dei prodotti Le creme sono state valutate su tre criteri: Composizione (50%): ingredienti, valori nutrizionali, quantità di nocciole. Assaggio anonimo (4...

Coldiretti: il sì alla proposta dall'UE sulle TEA



Il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, ha ricordato che il 5 luglio è prevista la presentazione della proposta della Commissione europea sulle nuove biotecnologie agricole. Prandini si è recato a Bruxelles per una serie di incontri con rappresentanti delle istituzioni dell'UE, con l'obiettivo di chiedere un'accelerazione nella presentazione del nuovo quadro regolamentare per lo sviluppo delle nuove tecniche di selezione genomica, distinte dagli OGM e denominate Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA).

Secondo il presidente, le nuove tecnologie di miglioramento genetico offrono soluzioni precise e mirate per affrontare sfide come i cambiamenti climatici, la difesa della biodiversità e l'obiettivo della sovranità alimentare. Le TEA consentono di riprodurre i meccanismi naturali dell'evoluzione biologica senza l'inserimento di DNA estraneo alle piante.

La Coldiretti sostiene che gli agricoltori necessitano di alternative efficaci per ridurre l'uso di sostanze chimiche e il loro impatto sulle risorse naturali. Negare l'accesso a queste tecniche, mentre si impongono riduzioni negli strumenti di difesa dalle fitopatologie, mette a rischio la sicurezza alimentare nell'UE e nel mondo, aumentando le importazioni da paesi terzi che non rispettano le stesse norme di sostenibilità ambientale, sociale, sicurezza alimentare e benessere animale.

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