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Prodotti per l’infanzia: prezzi in aumento nonostante Iva al 5%
Nonostante la
riduzione dell’Iva al 5% in vigore dal primo gennaio scorso sui prodotti per l’infanzia
(pannolini, latte e seggiolini auto per bambini), si moltiplicano le denunce
dei consumatori che segnalano prezzi in aumento. E così il governo ha deciso di
accendere un faro sulle possibili speculazioni nel settore.
Il Garante per la
sorveglianza dei prezzi, si spiega in una nota, ha sin dall'inizio e su
disposizione del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso,
realizzato un monitoraggio mensile volto a stimare la variazione corrente dei
prezzi al consumo dei prodotti assoggettati alla nuova aliquota, rispetto al
mese di dicembre 2022. Da questo monitoraggio è emerso che nel primo trimestre
2023, la riduzione delle aliquote non si è trasferita interamente a vantaggio
del consumatore: in alcuni casi, infatti, si osserva una diminuzione del
prezzo pari solo al 50% di quella attesa.
A seguito di questi dati,
il ministro Urso ha dato mandato al Garante per la sorveglianza dei prezzi di
convocare al più presto una riunione della nuova Commissione di allerta rapida,
istituita con il Decreto trasparenza, per l’approfondimento delle ragioni
sottese alle dinamiche di prezzo dei prodotti interessati, al fine di
realizzare gli interventi necessari.
Nel dettaglio, gli
uffici a supporto del Garante hanno stimato, nel periodo dicembre 2022/marzo
2023, un calo del 4,9% per i pannolini aperti, del 2,9% per le mutandine,
dell’1,3% del latte infanzia partenza, del 2,6% per il latte infanzia crescita
e dell’1,4% per quello proseguimento; mentre i prezzi dei seggiolini auto sono
calati in media del 2%.
Secondo l’Unione nazionale consumatori (Unc)
gli alimenti per bambini che a gennaio avrebbero dovuto scendere di prezzo,
sono aumentati dello 0,1% rispetto a dicembre 2022 e a febbraio addirittura del
2,7% sul mese precedente.
«Il problema delle manovre sull'Iva – afferma il presidente dell’Unc, Massimiliano Dona - è che se non c'è un riordino complessivo e organico, da noi sempre richiesto, finiscono solo per avvantaggiare i commercianti che non sono obbligati a trasferire il taglio dell'imposta sul prezzo finale e, quindi, troppo spesso, se lo incassano».
«Come accaduto con i prezzi dei carburanti ai
distributori, oggi ai minimi dal 2021 – commenta anche il ministro Urso
- agiremo con costanza e determinazione affinchè si riducano i prezzi dei
prodotti per l’infanzia, con una operazione trasparenza che faccia comprendere
chi ne ha eventualmente approfittato. Il taglio dell’Iva doveva andare tutto
a beneficio dei consumatori e interverremo in tal senso. Nel frattempo
notiamo che dopo il nostro intervento è cominciata la discesa dei prezzi della
pasta».
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