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Prezzi energia in calo: opportunità per i consumatori

Ad agosto 2025, il Prezzo Unico Nazionale (PUN) dell’energia elettrica si è posizionato attorno a 0,109 €/kWh , mostrando un leggero calo rispetto a luglio. All'inizio di settembre, il valore ha fatto un piccolo balzo a 0,111 €/kWh, rimanendo comunque inferiore rispetto allo stesso periodo del 2024, con una diminuzione annuale del 3,8%. Anche il gas naturale ha registrato tendenze positive: il prezzo sul Punto di Scambio Virtuale (PSV) è sceso a 0,3925 €/Smc, con un abbassamento del 6% rispetto a luglio. Opportunità per famiglie e imprese La diminuzione dei prezzi all’ingrosso si riflette nelle offerte del mercato libero, dove molti fornitori stanno presentando tariffe fisse o indicizzate più vantaggiose rispetto ai valori medi . È quindi un ottimo momento per rivedere le proprie condizioni contrattuali, così da poter bloccare tariffe più convenienti in vista dell’inverno. Oltre il prezzo: cosa valutare Come evidenziato da Consumerismo, la scelta del fornitore non dovrebbe basarsi ...

Istat: ad aprile migliora la fiducia di consumatori e imprese


«Ad aprile 2023 si stima un aumento sia dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 105,1 a 105,5), sia dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese che passa da 110,1 a 110,5». A comunicarlo è l’Istat, che scatta un’istantanea della situazione economica così come percepita da famiglie e aziende.

Per quanto concerne le serie componenti l’indice di fiducia dei consumatori, l’Istituto evidenzia delle variazioni eterogenee. Da un lato, il clima economico e quello corrente segnano un aumento, passando, rispettivamente, da 117,4 a 119,0 e da 99,5 a 100,2; dall’altro, si mantiene stabile il clima personale, mentre peggiorano le prospettive per il clima futuro (113,5 a 113,3).

Guardando alle imprese, il clima di fiducia migliora nei servizi di mercato (da 103,9 a 105,5), spinto soprattutto dai servizi turistici e alle imprese, ed anche nelle costruzioni (da 159,1 a 164,2), dove a trainare è soprattutto il settore edile.

Di segno opposto è invece l’indice nella manifattura, dove l’Istat stima una riduzione da 104,1 a 103,0, riflettendo una dinamica generalizzata in tutti i principali raggruppamenti di industrie (beni di consumo, intermedi e strumentali).

Allo stesso modo, nel commercio al dettaglio peggiora il clima di fiducia (da 115,7 a 113,0), spinto al ribasso dalle prospettive negative nella distribuzione tradizionale.

«In relazione alle componenti degli indici di fiducia, - conclude l’Istituto - nelle costruzioni tutte le variabili registrano un andamento positivo mentre nei servizi di mercato opinioni sull’andamento degli affari e aspettative sugli ordini in miglioramento si uniscono a giudizi sugli ordini in peggioramento. Nella manifattura e nel commercio al dettaglio tutte le componenti si deteriorano».

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