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Rapporto Enea, calano i consumi ma crescono le emissioni
Non c’è ombra di dubbio che la guerra in Ucraina abbia avuto
un impatto negativo sulle economie occidentali e sui portafogli dei
consumatori europei. Ancor meno sorprendenti sono le conseguenze per il
nostro Paese, fortemente dipendente dalle importazioni di gas proveniente dalla
Russia fino al febbraio 2022.
L’entità di questo shock economico è stata recentemente
messa nero su bianco dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie (Enea),
che nel suo report trimestrale ha calcolato un aumento medio dei costi nel
2022 rispetto al 2021 pari al 100% per l’elettricità e al 57% per il gas.
Allo stesso tempo, Enea ha sottolineato un calo dei consumi energetici
del 12% nell’ultimo trimestre dell’anno, che si traduce in una contrazione di
oltre il 3% su base annua.
«Come nel
resto dell'Eurozona, - spiega Francesco Gracceva, che ha coordinato l’analisi
condotta da Enea - il crollo dei consumi energetici dell'ultimo trimestre è stato causato da una contrazione
della domanda e azioni di adattamento nell'industria, oltre che da un clima
eccezionalmente mite a inizio stagione 2022-2023 e da misure di contenimento
dei consumi».
Tuttavia, il
report sottolinea un parallelo incremento delle emissioni di anadride
carbonica, che nel 2022 sono cresciute dello 0,5% rispetto all’anno
precedente. Questa apparente contraddizione è attribuibile, secondo i ricercatori
Enea, ai cambiamenti all’interno del mix energetico italiano. A fronte di un minor
impiego di gas (-10%) e fonti rinnovabili (-12%), si è fatto ricorso
a volumi crescenti di petrolio (+5,5%), carbone (+29%) e olio combustibile
nel termoelettrico (+60%). Nonostante l’utilizzo massivo di energie fossili, l’Enea
fa comunque sapere che la quota delle rinnovabili sui consumi finali è arrivata
al 20%, crescendo rispetto al 2021 di un punto percentuale.
Da segnalare
infine la performance positiva delle tecnologie low-carbon, in
particolare nel campo della mobilità elettrica, nonostante il 2022 abbia
segnato un aumento del deficit commerciale del 14%, spinto dalle
importazioni di pannelli fotovoltaici, accumulatori agli ioni di litio e
veicoli ibridi plug-in.
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