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Creme alla nocciola: la classifica Altroconsumo 2025

Non tutte le creme spalmabili alla nocciola sono create uguali. Le differenze principali riguardano la percentuale di nocciole, la presenza di oli vegetali e l’uso di ingredienti di origine animale. La quantità di nocciole può variare dal 12% al 45%, ma ci sono anche creme che contengono il 100% di nocciole, ricche di grassi “buoni” e con meno zuccheri. Gli oli più comuni sono quello di palma (che non è il più salutare) e di girasole (più leggero). Alcune creme sono vegane, quindi prive di latte, rendendole adatte anche a chi è intollerante al lattosio. I consigli di Altroconsumo Altroconsumo consiglia di optare per: Creme senza grassi o oli vegetali aggiunti , o con olio di girasole. Prodotti con alta percentuale di nocciole e cacao. Marche che specificano l’origine delle nocciole, un segno di trasparenza. I parametri di valutazione dei prodotti Le creme sono state valutate su tre criteri: Composizione (50%): ingredienti, valori nutrizionali, quantità di nocciole. Assaggio anonimo (4...

Packaging sostenibile, quali sono le preferenze dei consumatori?

 


Le tematiche ambientali sono di sempre più stringente attualità, e anche i consumatori si fanno un’idea di quali dovrebbero essere gli orientamenti del mercato in tema di sostenibilità.

Per molte delle aziende del settore CPG (Consumer Packaged Goods), creare un packaging più sostenibile è infatti una transizione non più rinviabile, sia nell’ottica di aiutare il pianeta e ridurre gli effetti dannosi del cambiamento climatico, ma anche in quanto strategia di marketing in linea con le preoccupazioni dei consumatori.

Spesso, però, non tutto ciò che viene percepito o commercializzato come sostenibile lo è nella realtà, e per questo Ipsos ha condotto una ricerca su cinque grandi mercati (USA, Cina, Brasile, UK e Germania) per comprendere quali fattori guidano le scelte dei consumatori verso forme di packaging eco-friendly.

Dall’indagine condotta da Ipsos emergono cinque risultati chiave quanto alla percezione dei materiali di imballaggio, al ruolo degli spot pubblicitari e alla predisposizione dei consumatori a pagare prezzi più alti in cambio di prodotti più sostenibili.

In primis, il significato di “materiale sostenibile” cambia da un mercato all’altro (e persino tra categorie dello stesso mercato) e, anche quando i consumatori hanno un’idea in merito, le scelte di acquisto sono influenzate dal contesto, dall’utilizzo che si fa di materiali alternativi e dai claim pubblicitari di sostenibilità. Rispetto a questi ultimi, l’analisi evidenzia come non esista una combinazione pack-claim utilizzabile indipendentemente dal mercato di riferimento, in quanto consumatori in mercati diversi potrebbero non associare automaticamente un claim allo stesso materiale.

In aggiunta, le risposte al sondaggio mettono in luce come la maggior parte delle persone non sia disposta a pagare prezzi più alti solo in cambio di un prodotto più ambientalmente sostenibile, anche se l’attitudine in merito dipende dal tipo di consumatore e dal livello di impegno di quest’ultimo nei confronti dell’ambiente.

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