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Creme alla nocciola: la classifica Altroconsumo 2025

Non tutte le creme spalmabili alla nocciola sono create uguali. Le differenze principali riguardano la percentuale di nocciole, la presenza di oli vegetali e l’uso di ingredienti di origine animale. La quantità di nocciole può variare dal 12% al 45%, ma ci sono anche creme che contengono il 100% di nocciole, ricche di grassi “buoni” e con meno zuccheri. Gli oli più comuni sono quello di palma (che non è il più salutare) e di girasole (più leggero). Alcune creme sono vegane, quindi prive di latte, rendendole adatte anche a chi è intollerante al lattosio. I consigli di Altroconsumo Altroconsumo consiglia di optare per: Creme senza grassi o oli vegetali aggiunti , o con olio di girasole. Prodotti con alta percentuale di nocciole e cacao. Marche che specificano l’origine delle nocciole, un segno di trasparenza. I parametri di valutazione dei prodotti Le creme sono state valutate su tre criteri: Composizione (50%): ingredienti, valori nutrizionali, quantità di nocciole. Assaggio anonimo (4...

Milano, affitti alla stelle





Nella città di Milano, l'affitto mensile si aggira intorno agli 825,56 euro e continua a essere, al giorno d'oggi, sempre in costante crescita. Più nello specifico, l'affitto arriva a pesare intorno al 51,6% dello stipendio medio di un lavoratore, a differenza delle altre città europee, il cui rapporto sempre essere sicuramente più equilibrato, aggirandosi fra il 28 e il 40%.

Una possibile soluzione, già presente da alcuni anni, è la detrazione: questo legato al fatto che è un diritto di chi lavora a Milano poter viverci senza dover fare grandi sacrifici. Al momento però, sembra che non tutti siano in grado di poter usufruire della detrazione, ma soltanto chi è in possesso di un reddito inferiore a 15.493 euro. Questo, riesce a tagliar fuori una grossa fetta dei lavoratori che riescono a guadagnare tanto, i quali non riescono a beneficiare di questa grande opportunità e tantomeno accedere all'edilizia pubblica.

Tutto ciò genera la creazione di un rischio, ossia l'aumento dei cosiddetti "Working Poors", nonché coloro i quali, nonostante abbiano un impiego, rientrano comunque nelle fasce di povertà. Basti solo pensare che gli scorsi anni, il costo delle case è aumentato di circa il 40%, mentre gli stipendi sono aumentati solo del 5%. Questo dato contribuisce a rendere la realtà della città di Milano come una fra le peggiori d'Europa, mostrando che gli under 40 presentano dei redditi più bassi rispetto ai loro coetanei europei. 


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