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Creme alla nocciola: la classifica Altroconsumo 2025

Non tutte le creme spalmabili alla nocciola sono create uguali. Le differenze principali riguardano la percentuale di nocciole, la presenza di oli vegetali e l’uso di ingredienti di origine animale. La quantità di nocciole può variare dal 12% al 45%, ma ci sono anche creme che contengono il 100% di nocciole, ricche di grassi “buoni” e con meno zuccheri. Gli oli più comuni sono quello di palma (che non è il più salutare) e di girasole (più leggero). Alcune creme sono vegane, quindi prive di latte, rendendole adatte anche a chi è intollerante al lattosio. I consigli di Altroconsumo Altroconsumo consiglia di optare per: Creme senza grassi o oli vegetali aggiunti , o con olio di girasole. Prodotti con alta percentuale di nocciole e cacao. Marche che specificano l’origine delle nocciole, un segno di trasparenza. I parametri di valutazione dei prodotti Le creme sono state valutate su tre criteri: Composizione (50%): ingredienti, valori nutrizionali, quantità di nocciole. Assaggio anonimo (4...

Consumi, crolla la capacità di spesa delle famiglie italiane nel 2022

 


Secondo i dati di "Termometro Altroconsumo 2022” presentati in Senato, emerge una situazione preoccupante circa la capacità di spesa delle famiglie italiane. L’organizzazione di consumatori – con le omologhe in Spagna, Belgio e Portogallo che fanno parte di Euroconsumers - ha condotto un’indagine volta a stimare la difficoltà dei consumatori nell’affrontare le spese durante l’anno precedente, illustrando le differenze fra le aree geografiche e fra le tipologie di famiglia, oltre a delineare le aspettative per l’anno a venire.

Dai risultati emerge un notevole peggioramento della capacità degli italiani di affrontare le spese nei 6 diversi ambiti analizzati: abitazione, mobilità, salute, alimentazione, istruzione, cultura e tempo libero. L’indice italiano di quest’anno è pari a 45,2, il più basso dal 2018, anno in cui è iniziata l’indagine.

In particolare, nel 2022 sono aumentate le famiglie in stato di difficoltà nel sostenere le spese legate ad alimentazione e abitazione. Il 37% delle famiglie ha avuto problemi nell’acquisto di generi alimentari (+13 punti percentuali rispetto al 2021) e per il 49% è stato difficile coprire le spese legate all’abitazione (+9 punti). Stabili o in lieve aumento le percentuali di famiglie in difficoltà per gli altri ambiti di spesa: 43% per salute, 40% per la mobilità, 37% per cultura e tempo libero e 26% per istruzione.

Analizzando la distribuzione territoriale delle famiglie, emergono importanti differenze tra Nord e Sud. Nelle Isole e al Sud l’indice si attesta al 43,4, quasi due punti percentuali in meno rispetto alla media nazionale, al 44,1 al Centro, mentre il Nordest (46,7) e il Nordovest (46,5) registrano gli indici più alti.

Per quanto riguarda i dati specifici per ogni regione, le aree dove si riescono ad affrontare meglio le spese rimangono Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte, tutte situate nel settentrione. Al contrario, quelle in cui le capacità delle famiglie restano al di sotto della media nazionale sono Campania, Puglia, Umbria e Abruzzo.


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