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2022, spesi 2,2 miliardi per i videogiochi
La spesa degli italiano in videogiochi è rimasta sostanzialmente stabile a 2,2 miliardi. Gli acquisti di titoli sono stati di quasi 1,8 miliari di dollari (-0,5% nel 2021), mentre gli acquisti di hardware contano 409 milioni di dollari, in calo del 7,7% rispetto all'anno precedente. Questo decremento è dovuto alla carenza di prodotti e alla carenza di chip, in particolare per Xbox Series X/S e Playstation 5. Inoltre, il presso di entrambi i modelli PS5 è aumentato di 50 euro in autunno.
Sul lato software, le vendite di console e PC (-1,7%) e di applicazioni (-1,3%) sono leggermente diminuite, raggiungendo un totale dell'84,3%. I titoli confezionati su disco hanno rappresentato un settimo del mercato e sono cresciuto del 5,2%. Questo è quanto affermato dal rapporto "Videogiochi Italia 2022", pubblicato da Iidea, l'Associazione Italiana dell'Intrattenimento Digitale Interattivo, che riunisce circa 60 soci, fra produttori di console per videogiochi, editori multinazionali di videogiochi, sviluppatori italiano di videogiochi e operatori del settore e-sport.
Quasi un quarto degli italiano son videogiocatori, con un'età media che si avvicina ai 30 anni. Di questo pubblico, solo il 42% sono donne, anche se usufruiscono spesso di avatar maschili. Suddividi per fascia di età, la maggior parte degli adolescenti ha un'età compresa fra gli 11 e 14 anni, con il 71% che gioca, seguito da gruppi di età 15-24 e 6-10 (entrambi al 58%). Tra le piattaforme preferite, i dispositivi mobili sono quelli più utilizzati (69,7%), seguiti da consolo di gioco (45,8%) e PC (38%). Il tempo medio di gioco è tornato ai livelli pre-pandemia, scendendo a 7,52 ore settimanali dalle iniziali 8,67 ore dell'anno scorso.
In termini di diritti di proprietà nazionale, i protagonisti sono 160 fra start-up e PMI. Aumentano le aziende fra i 10 e 20 dipendenti, fra 15% del 2021 al 20% attuale. Nel 2022, il fatturato totale delle imprese manifatturiere sarà compreso fra 13 miliardi di 150 milioni, con un aumento del 30% rispetto all'anno precedente, e il potenziale di crescita è forte. Il mercato di riferimento resta quello europeo, ma i risultati sono in caso (dal 60% del 2021 al 43%), a favore del mercato nordamericano, il cui tasso di incidenza complessivo è calato dal 25% del 2021 al 40% del 2022.
In termini, invece, di addetti alla produzione, i professionisti aumenteranno del 50%, passando da 1600 nel 2021 a 2400 nel 2022. Il 77% del fatturato arriva dal mercato B2C (+9%), mentre per il 75% degli sviluppatori italiani il PC rimane la piattaforma di sviluppo preferita: seguita da dispositivi mobili (50%) e console (40%).
Si cominciano a vedere gli effetti del sostegno pubblico al settore, diretta conseguenza dell'attivazione dei crediti d'imposta e dell'avvio di programmi di accelerazione verticale, e più recentemente delle acquisizioni internazionali che hanno coinvolto alcuni studi italiani. Il rapporto ripercorre anche quali saranno i blockbuster nel 2022. In cima alla lista c'è Fifa 2023 di Activision. Il prossimo è lo sparatutto Call of Duty: Modern Warfare II di Activision Blizzard e Fifa 2022.
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