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Guida all'acquisto di prodotti ricondizionati

I prodotti ricondizionati rappresentano un'opzione vantaggiosa sia dal punto di vista economico che ambientale. Tuttavia, la qualità e le garanzie possono variare notevolmente tra i diversi rivenditori. Garanzie e politiche di reso La normativa europea stabilisce che i prodotti ricondizionati devono essere coperti da almeno 24 mesi di garanzia legale , ma alcuni rivenditori possono offrire garanzie più brevi (12 mesi). Nei marketplace, la responsabilità per garanzia e reso può ricadere sul venditore terzo , complicando talvolta il processo per il consumatore con tempi lunghi e procedure poco lineari. Tutti devono garantire inoltre il diritto di recesso  minimo di 14 giorni . Dove comprare prodotti ricondizionati Il mercato dei ricondizionati è molto variegato e include: Catene di elettronica : come MediaWorld e Unieuro. Marketplace online : come Amazon ed eBay. Rivenditori specializzati : come Swappie e Refurbed. MediaWorld offre ricondizionati con 24 mesi di garanzia e un period...

Boom di acquisti per cibi low cost

 



A seguito degli effetti della recente crisi economica, le famiglie italiane tendono a spendere di più, anche se si consuma meno. Addirittura, si arriva a risparmiare sul cibo sotto il peso del caro bollette e dell’inflazione.

Secondo un’analisi di Coldiretti, la situazione di difficoltà è palese visto che volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del 10,3% nelle vendite in valore. Un risultato che, precisa ancora l’organizzazione, evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che hanno speso quasi 13 miliardi in più per acquistare cibi e bevande nel 2022. Tra le categorie di prodotti che hanno pesato di più sugli aumenti nel carrello ci sono la verdura che precede sul podio pane, pasta e riso e poi carne e salumi.

Ad alimentare una situazione che già preoccupa sono i dati diffusi dall’Istat riguardo le vendite al dettaglio.

Inoltre, Assoutenti, un’altra associazione dei consumatori, cerca di fare i conti sugli effetti per i bilanci delle famiglie: alla luce delle ultime rilevazioni dell’Istat, la spesa alimentare si riduce di 355 euro annui per la famiglia “tipo” e di 484 euro per un nucleo con due figli, se non si considera l’effetto inflazione.

Si tratta, insomma, di «una situazione pericolosissima destinata purtroppo a peggiorare nelle prossime settimane, quando sui prezzi al dettaglio si faranno sentire gli effetti del caro-benzina e il rialzo delle accise sui carburanti».

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