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Creme alla nocciola: la classifica Altroconsumo 2025

Non tutte le creme spalmabili alla nocciola sono create uguali. Le differenze principali riguardano la percentuale di nocciole, la presenza di oli vegetali e l’uso di ingredienti di origine animale. La quantità di nocciole può variare dal 12% al 45%, ma ci sono anche creme che contengono il 100% di nocciole, ricche di grassi “buoni” e con meno zuccheri. Gli oli più comuni sono quello di palma (che non è il più salutare) e di girasole (più leggero). Alcune creme sono vegane, quindi prive di latte, rendendole adatte anche a chi è intollerante al lattosio. I consigli di Altroconsumo Altroconsumo consiglia di optare per: Creme senza grassi o oli vegetali aggiunti , o con olio di girasole. Prodotti con alta percentuale di nocciole e cacao. Marche che specificano l’origine delle nocciole, un segno di trasparenza. I parametri di valutazione dei prodotti Le creme sono state valutate su tre criteri: Composizione (50%): ingredienti, valori nutrizionali, quantità di nocciole. Assaggio anonimo (4...

“Vogliamo crescere in modo sostenibile”: Decathlon cambia nome in Nolhtaced

 

 

La sostenibilità è una delle tematiche principali e più discusse degli ultimi tempi: un sondaggio di Google ha rilevato che ben il 31% delle persone pensa che, nello shopping, il fattore sostenibilità sia da preferire al design e allo stile. Di conseguenza, i brand e le aziende sono alla costante ricerca di soluzioni sempre più sostenibili.

In particolare, Decathlon, il colosso francese che riunisce sotto il proprio marchio oltre 1500 negozi di articoli sportivi, ha lanciato una spassosa ma significativa iniziativa: la sua storica insegna cambia in Nolhtaced, ossia la scritta Decathlon al contrario, in tre punti vendita in Belgio, sui social media e sul sito web.

L’obiettivo è nobilissimo: dimostrare il proprio contributo alla sostenibilità ambientale e promuovere il concetto di “reverse shopping”, consentendo ai clienti di rivendere articoli sportivi, vecchi o usati, per ottenere un buono sconto sui loro acquisti futuri. Il buono ha una durata di due anni, mentre i prodotti troppo usurati che non possono essere rivenduti, saranno comunque lasciati gratuitamente in negozio e Nolhtaced provvederà al loro corretto smaltimento.

«Il nostro modello di consumo deve cambiare: dobbiamo acquistare meno prodotti nuovi e rivendere, riparare o noleggiare di più. Anche i consumatori stanno iniziando a guardare le cose in modo diverso», ha dichiarato Joeri Moons, responsabile della sostenibilità Nolhtaced in Belgio.

Questa iniziativa sembra aver avuto un grande successo: degli oltre 40.000 articoli sportivi di seconda mano che la catena propone nei suoi punti vendita, circa l’80% sono stati venduti. «A prima vista, questo cambio di nome in Nolhtaced può sembrare una trovata di marketing, ma il nostro obiettivo è far conoscere il nostro servizio di riacquisto al pubblico più ampio possibile e quindi riutilizzare il maggior numero possibile di articoli, abbassare i prezzi dell’usato e aumentare il potere d'acquisto», ha affermato Arnaud De Coster, responsabile del settore usato per il Belgio a Brussels Times.

 

 

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