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Costi aggiuntivi al ristorante: sono legali?

Andare al ristorante è un'esperienza che dovrebbe essere piacevole, ma può capitare di trovarsi davanti a costi aggiuntivi inaspettati. Alcuni ristoranti applicano sovrapprezzi per servizi come il coperto, l’acqua in bottiglia o persino il servizio al tavolo. È legale applicare questi costi? La risposta varia a seconda delle normative regionali e delle condizioni specificate nel menu. Tuttavia, la regola principale è che il cliente deve essere informato in modo trasparente dei costi prima di effettuare l’ordine. Il ruolo del menu e della trasparenza Secondo la normativa italiana, i ristoranti devono esporre in modo chiaro i prezzi dei piatti e dei servizi offerti. Questo include qualsiasi eventuale costo extra, come il coperto o il servizio. Se il cliente non è avvisato chiaramente , tali costi potrebbero essere considerati ingiustificati e il cliente avrebbe il diritto di contestarli. È quindi fondamentale che il menu sia preciso e trasparente , senza ambiguità, così da evitare

Bollette in continuo aumento. Serve attestato ISEE per accedere al bonus


Nell'ultimo mese le famiglie italiane hanno assistito ad una aumento considerevole dei costi di luce e riscaldamento, nello specifico del 55% per il primo e del 40% per il secondo, con un aggravio di circa mille euro annui per famiglia.

«Luce e gas sono una delle voci del bilancio familiare che continua a lievitare, pertanto ci aspettiamo un aumento della morosità», ha commentato Davide Cecchinato, Presidente dell'Adiconsum. «È vero che sono previsti strumenti, a livello nazionale, per consentire a chi si trova in difficoltà di far fronte a questi rincari, ma non sono certo la panacea».

Questi strumenti consistono nella possibilità di rateizzare le fatture in 10 rate e di accedere a bonus di gas, elettricità e acqua, per le famiglie con un ISEE inferiore a 8.265 euro, le famiglie numerose, con più di tre figli a carico e Isee inferiore a 20.000 euro, e ai titolari di reddito o pensione di cittadinanza.

Questo bonus, che altro non è se non uno sconto in bolletta, varia dai 128 ai 177 euro l'anno per la luce,  circa 20 euro all’anno a persona per il bonus idrico mentre quello del gas è sempre variabile.

«Da quest'anno gli interessati non devono più presentare domanda per ottenere i bonus», spiega Cecchinato, «ma è sufficiente presentare l’attestazione Isee, utile per le differenti prestazioni sociali agevolate».

Infine, il presidente di Adiconsum lancia un avvertimento ai consumatori circa la liberalizzazione del mercato dell'energia: «I consumatori sono ancora molto disorientati e scettici verso il mercato libero. Nella scelta del fornitore si deve stare molto attenti, perché con il mercato libero molte aziende utilizzano tariffe “civetta” per procacciarsi nuovi clienti, salvo poi cambiarle dopo un periodo: se non si presta attenzione, dunque, ci si ritrova con bollette salatissime gli anni successivi».

Il consiglio di Aduconsum è quindi quello di controllare, ogni sei mesi circa, se la tipologia di offerta risulta ancora conveniente attraverso il sito ilportaleofferte.it, gestito dall'Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera), che analizza le migliori offerte delle multiutility nel territorio di interesse.

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