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Costi aggiuntivi al ristorante: sono legali?

Andare al ristorante è un'esperienza che dovrebbe essere piacevole, ma può capitare di trovarsi davanti a costi aggiuntivi inaspettati. Alcuni ristoranti applicano sovrapprezzi per servizi come il coperto, l’acqua in bottiglia o persino il servizio al tavolo. È legale applicare questi costi? La risposta varia a seconda delle normative regionali e delle condizioni specificate nel menu. Tuttavia, la regola principale è che il cliente deve essere informato in modo trasparente dei costi prima di effettuare l’ordine. Il ruolo del menu e della trasparenza Secondo la normativa italiana, i ristoranti devono esporre in modo chiaro i prezzi dei piatti e dei servizi offerti. Questo include qualsiasi eventuale costo extra, come il coperto o il servizio. Se il cliente non è avvisato chiaramente , tali costi potrebbero essere considerati ingiustificati e il cliente avrebbe il diritto di contestarli. È quindi fondamentale che il menu sia preciso e trasparente , senza ambiguità, così da evitare

Benzina, prezzi alle stelle. Necessario l'intervento del Governo

Le rilevazioni settimanali del Mite sono chiare: la benzina verde ha raggiunto un prezzo medio di 1,849 euro al litro e il gasolio è venduto in media a 1,722 euro al litro. Un aumento senza sosta.

In base ai calcoli delle associazioni dei consumatori, dall'inizio dell'anno, si rileva un incremento di oltre 6,50 euro in più del prezzo di un pieno di benzina. Secondo le associazioni l'unica possibilità è un intervento repentino da parte del governo.

«Il Governo non può più rimanere a guardare, e serve intervenire con urgenza perché la corsa dei listini di benzina e gasolio sta determinando effetti pesanti sui prezzi al dettaglio, con un danno per l’intera economia», dice il presidente del Codacons Carlo Rienzi.

«Una emergenza che impoverisce i consumatori, ma arricchisce le casse dello Stato, che grazie agli incrementi dei listini dei carburanti incamera maggiori entrate derivanti dalle tasse che gravano su benzina e gasolio», afferma il presidente di Assoutenti Furio Truzzi.

«Il Governo sta dormendo e non comprende che anche i carburanti, al pari di luce e gas, stanno facendo decollare l’inflazione, incidendo sui costi di trasporto di tutti i beni. Per questo è urgente che si riducano le accise di almeno 20 centesimi, raffreddando i prezzi e facendoli tornare a livelli ragionevoli», afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione consumatori.

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