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Creme alla nocciola: la classifica Altroconsumo 2025

Non tutte le creme spalmabili alla nocciola sono create uguali. Le differenze principali riguardano la percentuale di nocciole, la presenza di oli vegetali e l’uso di ingredienti di origine animale. La quantità di nocciole può variare dal 12% al 45%, ma ci sono anche creme che contengono il 100% di nocciole, ricche di grassi “buoni” e con meno zuccheri. Gli oli più comuni sono quello di palma (che non è il più salutare) e di girasole (più leggero). Alcune creme sono vegane, quindi prive di latte, rendendole adatte anche a chi è intollerante al lattosio. I consigli di Altroconsumo Altroconsumo consiglia di optare per: Creme senza grassi o oli vegetali aggiunti , o con olio di girasole. Prodotti con alta percentuale di nocciole e cacao. Marche che specificano l’origine delle nocciole, un segno di trasparenza. I parametri di valutazione dei prodotti Le creme sono state valutate su tre criteri: Composizione (50%): ingredienti, valori nutrizionali, quantità di nocciole. Assaggio anonimo (4...

Banche attive per il credito al consumo "green". Soluzioni dedicate e agevolazioni per i consumatori

Il credito al consumo "green" raggiunge il 7% del mercato e 8 banche su 10 offrono già soluzioni specifiche e agevolazioni quali prestiti e finanziamenti dedicati ai consumatori. 

Il PNRR prevede per l'Italia quasi 70 miliardi di risorse stanziate con lo scopo di agevolare la transizione ecologica e la rivoluzione "green" e la maggior parte degli istituti finanziari si è già mobilitata integrando la sostenibilità nel proprio piano strategico. Nello specifico le banche operano offrendo soluzioni dedicate ai nuovi paradigmi ESG (Environmental - Social - Governance). 

CRIF in collaborazione con SDA Bocconi School of Management e Assofin ha realizzato la ricerca "Consumer ESG Credit" nella quale si indaga - per la prima volta in Italia con riferimento ai finanziamenti retail - il grado di sensibilizzazione in merito alle tematiche ESG. La ricerca ha preso in esame un campione di banche generaliste e operatori specializzati nel credito al consumo, con l'obiettivo di rilevare l'impatto di questo fenomeno di trasformazione su domanda e offerta del credito al consumo.

L'indagine ha evidenziato un forte incremento dell'incidenza del green lending oltre a una prospettiva di crescita per il 2021. La percentuale di finanziamenti per spese "green" è passata dal 4% nel 2019 al 7% nel 2021.

Nel dettaglio le società di credito offrono soluzioni, ovvero prestiti finalizzati green, per supportare investimenti indirizzati alla mobilità sostenibile, a impianti a energia rinnovabile, isolamenti termici e altri interventi finalizzati a ridurre l'impatto ambientale delle abitazioni.

Si parla anche di prestiti finalizzati all'acquisto di beni per la casa, ovvero investimenti il linea con l'efficientamento energetico delle abitazioni e l'energia rinnovabile. Il consumatore può richiedere un prestito green per l'installazione di impianti fotovoltaici, opere di isolamento termico, nuovi impianti di climatizzazione, elettrodomestici e illuminazione di classe A+ (o superiore), inclusa la sostituzione dei serramenti. 

Relativamente ai prestiti personali, il 44% degli istituti di credito coinvolti nella ricerca ha dichiarato di avere evidenza che il prestito concesso sia stato utilizzato per spese e investimenti in prodotti green. 

«La sensibilità dei consumatori verso la sostenibilità e le tematiche ambientali è sempre più elevata, anche se le scelte di acquisto green spesso restano ancora influenzate dal vantaggio economico immediato», ha commentato Simone Capecchi, executive director di CRIF. 

Per gli istituti finanziari offrire prodotti di credito ad hoc destinati alle spese green dei consumatori è un'importante opportunità di business, ma allo stesso tempo permette di avere un ruolo determinante nel perseguimento degli obiettivi climatici e della transizione verso lo sviluppo sostenibile. 



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