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Vuoi vendere qualcosa online? attenzione alla truffa del finto corriere

Può capitare di ritrovarsi a vendere online qualche nostro oggetto che non ci serva più. Di norma non è un'operazione troppo complessa grazie ai vari marketplace esistenti, eppure, bisogna stare molto attenti alle innumerevoli truffe che vengono messe in atto. Una delle ultime trovate è " la truffa del corriere ", una truffa abbastanza articolata che inizia con il messaggio di un'acquirente da subito interessato al prodotto e pronto a comprarlo . L'acquirente però, per diversi motivi inventati, propone il pagamento tramite corriere ovvero che quando il corriere viene a ritirare il pacco con il prodotto vi consegnerà una busta con l'ammontare pattuito . Ovviamente i corrieri non offrono questo servizio quindi stiamo parlando di una truffa. In caso dovessimo accettare possono nascere diverse truffe La richiesta di una caparra per far venire il corriere tramite un sito facksimile a quello reale della compagnia. Ovviamente in questo caso non verrà mai nessuno

L’ossigeno non manca, la carenza è nei contenitori: «riconsegnateli per evitare un’altra emergenza»



Tenendo conto del particolare momento che stiamo vivendo sul fronte sanitario, la paura della carenza di ossigeno potrebbe costituire una criticità, secondo alcune recenti notizie apparse sui media. A mancare non è l'ossigeno, che viene prodotto a sufficienza, ma i contenitori in cui inserirlo per poterlo somministrare ai pazienti con insufficienza respiratoria.

A tal proposito, AIFA, Assogastecnici e Federfarma, hanno esortato i fruitori a restituire dispositivi medici, quali bombole di ossigeno e contenitori criogenici svuotati, a fronte dell’esponenziale richiesta degli stessi. L’ossigenoterapia è considerata uno dei trattamenti essenziali per mantenere in vita il paziente affetto da SARS-CoV 2, che presenta insufficienze respiratorie.

Numerosi utenti tendono a non restituire i contenuti svuotati sia a causa della scarsa informazione in merito sia per paura di perderne la disponibilità.

Si sta verificando un fenomeno “di accaparramento”, come per la carenza di mascherine durante la prima ondata della pandemia. In molti altri casi le bombole di ossigeno, oramai vuote, vengono dimenticate nei magazzini di farmacie o strutture sanitarie.

«Le aziende specializzate stanno producendo le bombole a ritmo continuo, ma a fabbricarle e distribuirle ci vuole molto tempo, anche perché non sono come una mascherina. Quindi per supplire alla mancanza, stiamo cercando di recuperare e far restituire quelle che sono in giro e non utilizzate», è quanto afferma Antonio Magi, Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Roma, all’Agenzia ANSA.

È forse necessario gestire al livello centrale questo bene, ora, così prezioso?

 

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