Passa ai contenuti principali

In primo piano

Prezzi energia in calo: opportunità per i consumatori

Ad agosto 2025, il Prezzo Unico Nazionale (PUN) dell’energia elettrica si è posizionato attorno a 0,109 €/kWh , mostrando un leggero calo rispetto a luglio. All'inizio di settembre, il valore ha fatto un piccolo balzo a 0,111 €/kWh, rimanendo comunque inferiore rispetto allo stesso periodo del 2024, con una diminuzione annuale del 3,8%. Anche il gas naturale ha registrato tendenze positive: il prezzo sul Punto di Scambio Virtuale (PSV) è sceso a 0,3925 €/Smc, con un abbassamento del 6% rispetto a luglio. Opportunità per famiglie e imprese La diminuzione dei prezzi all’ingrosso si riflette nelle offerte del mercato libero, dove molti fornitori stanno presentando tariffe fisse o indicizzate più vantaggiose rispetto ai valori medi . È quindi un ottimo momento per rivedere le proprie condizioni contrattuali, così da poter bloccare tariffe più convenienti in vista dell’inverno. Oltre il prezzo: cosa valutare Come evidenziato da Consumerismo, la scelta del fornitore non dovrebbe basarsi ...

Ristorazione, Coldiretti evidenzia la crisi e l’insufficiente ripartenza degli esercenti



L’Italia riprova a rilanciarsi, dopo aver affrontato il peso delle chiusure dovute all’emergenza sanitaria, tuttavia come gli effetti sono stati ben diversi tra settore e settore. Se infatti numerose aziende possono comunque contare sullo smart-working, quelle di ristorazione (pari al 35% dei consumi alimentati e 84 miliardi di euro) sono in difficoltà e non sempre la vendita a domicilio è sufficiente. 

Anzitutto la domanda è fortemente calata. Secondo Coldiretti è stato registrato un crollo dei consumi pari a quasi l’80%, causato da un ridotto afflusso di clientela e, quindi, un drastico taglio delle forniture alimentari. Inoltre con l’aumento dello smart-working negli uffici, sono diminuiti i lavoratori clienti nella “pausa pranzo”, così come la mancanza di turisti lascia svuotate le sedie. 

Oltre a questo ci sono tutte le normative da rispettare per le distanze, la riduzione dei posti a sedere disponibili e gli obblighi di igienizzazione, con relativi costi. L’insieme di tutti questi fenomeni ha portato per tanto numeri esercizi a preferire mantenere la chiusura, con alcuni negozianti (specialmente pub e bar ma anche ristoranti e trattorie) che considerano anche la mancanza di rapporto umano come punto fondamentale, tanto da non scegliere nemmeno l’opzione della vendita d’asporto

Una crisi che si ripercuote su tutto il settore agroalimentare, con le industrie e le aziende agricole che si trovano con prodotti invenduti e cali nelle vendite, per un problema che colpisce sia i ristoranti cittadini che gli agriturismi, che nonostante le posizioni isolate in campagna permettano un miglior adeguamento per il rispetto delle normative sanitarie risentono egualmente dell’insieme dei probemi. 

Commenti