Proseguono in queste settimane i dibattiti in merito ai sistemi più efficaci per la ripartenza economica e sociale dopo la pandemia del coronavirus con conseguente blocco della produzione e di ogni attività. Tema delicato quello dei trasporti, considerati i numerosi voli cancellati, crociere e in generale il blocco imposto nelle proprie regione, che vedrà la possibilità di abbandonare le proprie regioni di residenza (salvo motivi di salute, lavoro o rientro in residenza) e circolazione tra gli stati membri dell’Unione Europea.
Per quanto riguarda i rimborsi dei voi cancellati a causa del Coronavirus è stato deciso di utilizzare il metodo dei voucher, ovvero assicurando alle compagnie di trasporti la possibilità di non rimborsare i clienti emettendo piuttosto un voucher dello stesso import da utilizzare entro un anno, che tuttavia desta le proteste dell’Autorità Antitrust, il quale ha pubblicato una segnalazione contro l'articolo 88 bis della legge 27 del 2020, quella che ha cioè convertito in legge il Cura Italia.
Secondo l’Antitrust la legge italiana è in contrasto con la normativa europea, che prevede la possibilità di scelta tra rimborso e voucher, ma al contempo la stessa Commissione Europea ha raccomandato di non imporre i voucher ma di rispettare la possibilità di scelta. Nel caso si continuasse su questa strada bisogna quantomeno assicurarli dal rischio del fallimento di tour operatori, renderli cedibili a parenti o amici e garantire il rimborso qualora non vengano utilizzati alla scadenza.
Fabrizio Premuti, presidente di Konsumer Italia, ha dichiarato: «Una decisione centrale che contribuisce a dare forza a quella che già da tempo era la nostra posizione. Impensabile far perdere il denaro a migliaia di consumatori per un'emergenza sanitaria di cui non hanno assolutamente colpa».
Il presidente dell’Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona, ha aggiunto: «Chiedendo ai consumatori di svolgere il ruolo pubblico di sovvenzionare e finanziare le imprese di viaggi e vacanze, il ministro Franceschini ha danneggiato lo stesso settore turistico, visto che nessuno prenota oggi le vacanze non avendo né la certezza di poter raggiungere il luogo di villeggiatura, né, in caso di annullamento del pacchetto turistico, di poter riavere i soldi spesi, ma solo un voucher».
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