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Guida all'acquisto di prodotti ricondizionati

I prodotti ricondizionati rappresentano un'opzione vantaggiosa sia dal punto di vista economico che ambientale. Tuttavia, la qualità e le garanzie possono variare notevolmente tra i diversi rivenditori. Garanzie e politiche di reso La normativa europea stabilisce che i prodotti ricondizionati devono essere coperti da almeno 24 mesi di garanzia legale , ma alcuni rivenditori possono offrire garanzie più brevi (12 mesi). Nei marketplace, la responsabilità per garanzia e reso può ricadere sul venditore terzo , complicando talvolta il processo per il consumatore con tempi lunghi e procedure poco lineari. Tutti devono garantire inoltre il diritto di recesso  minimo di 14 giorni . Dove comprare prodotti ricondizionati Il mercato dei ricondizionati è molto variegato e include: Catene di elettronica : come MediaWorld e Unieuro. Marketplace online : come Amazon ed eBay. Rivenditori specializzati : come Swappie e Refurbed. MediaWorld offre ricondizionati con 24 mesi di garanzia e un period...

Giornata mondiale delle api aumentano i consumi in Italia ma la produzione è limitata



Nonostante lo stop della produzione forzato per numerose aziende provocato dall’emergenza coronavirus, il settore dei prodotti apistici vola. I consumi di miele tra gli italiani tra il 17 febbraio e il 3 maggio è aumentato infatti del 44%. A comunicare il dato Coldiretti, in occasione della giornata mondiale delle api istituita dall’Onu il 20 maggio, basandosi sui dati Nielsen delle vendite nella Grande distribuzione organizzata

Un dato rincuorante per un prodotto in grado di vantare in Italia oltre 60 tipi di varietà e 1,5 milioni di alveari, seguiti da sessantamila apicoltori di cui circa due terzi produttori per autoconsumo

Un dato in contrasto con le attuali condizioni del paese ma anche dello stesso settore d’apicoltura, a causa dell’andamento climatico anomalo, della siccità che ha ridotto le fioriture e del fermo che ha costretto diversi apicoltori autonomi a restare lontani per settimane dai propri alveari. Non solo, l’aumento della domanda rischia di non poter essere soddisfatto appieno dal mercato italiano il cui raccolto resta comunque limitato, considerato che già nel 2019 la produzione nazionale si fermò a 15 milioni di chili di miele, a fronte di un’importazione dall’estero di quasi 25 milioni di chili, di cui il 40% dall’Ungheria e il 10% dalla Cina. Ovvero 2 barattoli su tre sono provenienti dall’estero. 

Sui motivi di questo aumento di consumi tuttavia si riflette le condizioni forzate delle abitudini di vita degli italiani nello scorso periodo di quarantena, “costretti” a riscoprire i piaceri delle tisane, dei thé e dei dolci fatti in casa, che ben si accompagnano al miele.

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