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Creme alla nocciola: la classifica Altroconsumo 2025

Non tutte le creme spalmabili alla nocciola sono create uguali. Le differenze principali riguardano la percentuale di nocciole, la presenza di oli vegetali e l’uso di ingredienti di origine animale. La quantità di nocciole può variare dal 12% al 45%, ma ci sono anche creme che contengono il 100% di nocciole, ricche di grassi “buoni” e con meno zuccheri. Gli oli più comuni sono quello di palma (che non è il più salutare) e di girasole (più leggero). Alcune creme sono vegane, quindi prive di latte, rendendole adatte anche a chi è intollerante al lattosio. I consigli di Altroconsumo Altroconsumo consiglia di optare per: Creme senza grassi o oli vegetali aggiunti , o con olio di girasole. Prodotti con alta percentuale di nocciole e cacao. Marche che specificano l’origine delle nocciole, un segno di trasparenza. I parametri di valutazione dei prodotti Le creme sono state valutate su tre criteri: Composizione (50%): ingredienti, valori nutrizionali, quantità di nocciole. Assaggio anonimo (4...

Pos e moneta elettronica, esercenti preoccupati per le commissioni bancarie



Il governo ha intenzione di incentivare l'uso della moneta elettronica, disincentivando l’uso del contante e predisponendo sanzioni ai commercianti che rifiutano il Pos. Tuttavia il provvedimento sta incontrando numerose proteste, specialmente da parte dei commercianti, su cui potrebbero ricadere costi aggiuntivi. 

Secondo i dati forniti da Confesercenti, l’obbligo potrebbe costare due miliardi di euro alle piccole imprese (al di sotto di 400.000 euro l’anno) tra commissioni, canoni e spese di installazione; spese che, nel piccolo, finiscono per pesare di molto, anche se il governo ha promesso tuttavia un credito d’imposta pari al 30% delle spese legate alle commissioni per questa categoria di imprese. 

Altroconsumo ha fatto emergere tuttavia come i costi di commissione possano pesare di molto su un singolo acquisto agli esercenti. Prendendo in considerazione nello studio tre grandi banche (nella fattispecie Unicredit, Intesa Sanpaolo e Monte dei Paschi) sono stati calcolati sino all’11% dell’importo i costi di commissione, e quindi dell’incasso. 

Per un certo verso meno spendi peggio è. Infatti la percentuale massima cala con l’aumentare dell’importo. Ecco alcuni esempi pratici presentati dall’associazione: Per una seduta dal parrucchiere con taglio, colore e piega, Altroconsumo ha stimato una spesa di 90 euro. Monte dei Paschi applica in questo caso una commissione massima dell'8%, pari a 7,20 euro, seguiti da Unicredit con 3,51 euro e poi Intesa con 2,34 euro. Similarmente per il consumo al bar di una cioccolata calda da 4,50 euro, questa viene a costare 50 centesimi agli esercenti associati a Intesa Sanpaolo, 36 centesimi a Monte dei Paschi e 17 a Unicredit. 

Per tanto Altroconsumo ha presentato in una lettera al governo una serie di proposte per incentivare l'uso del contante in Italia, basate sulla deduzione delle spese mediche pagate con carta fino a un massimo di 500 euro l'anno, sulla detrazione Irpef del 10% per le spese di tipo alimentare (pari a una restituzione di 510 euro a famiglia l’anno) e/o una detrazione sulle solo spese fatte nei piccoli negozi di alimentari

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