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Vuoi vendere qualcosa online? attenzione alla truffa del finto corriere

Può capitare di ritrovarsi a vendere online qualche nostro oggetto che non ci serva più. Di norma non è un'operazione troppo complessa grazie ai vari marketplace esistenti, eppure, bisogna stare molto attenti alle innumerevoli truffe che vengono messe in atto. Una delle ultime trovate è " la truffa del corriere ", una truffa abbastanza articolata che inizia con il messaggio di un'acquirente da subito interessato al prodotto e pronto a comprarlo . L'acquirente però, per diversi motivi inventati, propone il pagamento tramite corriere ovvero che quando il corriere viene a ritirare il pacco con il prodotto vi consegnerà una busta con l'ammontare pattuito . Ovviamente i corrieri non offrono questo servizio quindi stiamo parlando di una truffa. In caso dovessimo accettare possono nascere diverse truffe La richiesta di una caparra per far venire il corriere tramite un sito facksimile a quello reale della compagnia. Ovviamente in questo caso non verrà mai nessuno

Un italiano su quattro prepara marmellata in casa, l’Italia prima per trasparenza sui prodotti



Col cambio della stagione cambia la dieta ortofrutticola, con l’arrivo della frutta di stagione e l’interruzione delle coltivazioni non di serra dei classici frutti estivi. Tuttavia, nonostante il mondo oggi vada di fretta, molti italiani hanno deciso di ritagliarsi parte del proprio tempo per ripristinare una vecchia usanza volta proprio a conservare più a lungo la frutta: la preparazione di conserve e marmellate

Secondo i dati pubblicati dalla Coldiretti, una famiglia italiana su quattro (pari al 23%) con l’arrivo dell’autunno si adopera per preparare vasetti di conserve, garantendosi una sana alimentazione, sapendo con precisione gli ingredienti usati e riducendo i costi. La notizia, resa pubblica durante il primo Cooking Show al Villaggio contadino di Bologna, si inserisce nella cornice di interventi degli agrichef voli a insegnare i metodi di conserva migliori, dalle marmellate alle passate sino ai sottaceti e sottoli

Comportamenti virtuosi, sospinti probabilmente dalle paure verso gli scandali alimentari piuttosto che dalle notizie che rimpallano sui media, che portano a spesare intere giornate di settembre e ottobre nella preparazione delle conserve, dovendo lavare il prodotto, pulirlo, eliminare impurità ed eventuali ammaccature, cucinarlo e metterlo poi nei contenitori. 

Il vantaggio per molte persone è quello così di conoscere al meglio gli ingredienti utilizzati. Certo, la materia prima, la frutta, generalmente non è disponibile direttamente, per cui bisogna fidarsi dei rivenditori, tuttavia i dati fanno ben sperare. Secondo il report del ministero della Salute sul “Controllo ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti”, solo lo 0,9% dei prodotti italiani presenta residui di prodotti fitosanitari superiore alla norma, mentre sale al 2% per quelli importati (gli ortaggi arrivano al 5,9%). 

L’Italia in somma risulta prima in Europa sulla trasparenza dell’informazione ai consumatori estendendo a tutti i prodotti l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti.

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