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Creme alla nocciola: la classifica Altroconsumo 2025

Non tutte le creme spalmabili alla nocciola sono create uguali. Le differenze principali riguardano la percentuale di nocciole, la presenza di oli vegetali e l’uso di ingredienti di origine animale. La quantità di nocciole può variare dal 12% al 45%, ma ci sono anche creme che contengono il 100% di nocciole, ricche di grassi “buoni” e con meno zuccheri. Gli oli più comuni sono quello di palma (che non è il più salutare) e di girasole (più leggero). Alcune creme sono vegane, quindi prive di latte, rendendole adatte anche a chi è intollerante al lattosio. I consigli di Altroconsumo Altroconsumo consiglia di optare per: Creme senza grassi o oli vegetali aggiunti , o con olio di girasole. Prodotti con alta percentuale di nocciole e cacao. Marche che specificano l’origine delle nocciole, un segno di trasparenza. I parametri di valutazione dei prodotti Le creme sono state valutate su tre criteri: Composizione (50%): ingredienti, valori nutrizionali, quantità di nocciole. Assaggio anonimo (4...

Trucchi e cosmetici “a sorpresa”, il fenomeno dei “beauty box” in rapida espansione



Il mercato del make up e dei cosmetici, nonostante la domanda che da sempre lo alimenta, deve cercare nuovi metodi per incentivare l’acquisto di loro prodotti. Ma come attirare nuovi clienti e pubblicizzare nuovi articoli lanciati sul mercato? Ecco che, per rispondere a questa domanda, sta prendendo piede il “beauty box”, ovvero trucchi e creme a scatola chiusa. 

Su diversi siti è possibile infatti acquistare prodotti per il make up nuovi, sconosciuti, ancora invenduti e a prezzi scontati. Il cliente riceverà a casa creme di bellezza e trucchi a scatola chiusa, senza sapere esattamente cosa c’è al suo interno, eventualmente selezionando anche degli abbonamenti mensili. In questo modo il cliente paga poco e i brand possono tastare il terreno. 

L’idea è nata negli Stati Uniti (dove hanno avuto successo FabFitFun, BirchBox e Ipsy) e in Italia sempre più consumatori le scelgono, con in testa tre aziende particolarmente attive nel settore, quali Abiby, MyBeautyBox e LookFantastic

Come si muovono queste aziende? MyBeautyBox, ad esempio, offre abbonamenti mensili a 14 euro per cinque prodotti dal valore di 50 euro, mentre LookFantastic al costo mensile di 20 euro spedisce una scatola da sei prodotti dal valore di almeno 150 euro svelando da subito il contenuto. Abiby invece, con un prezzo mensile di 24,90 euro, permetterà ai clienti di trovare «tra i 3 e i 5 prodotti, di almeno 3 brand differenti, il cui valore è di almeno 90 euro», come spiegato da Mario Parteli, cofondatore assieme a Luca Della Croce, per un’azienda giovane (2018) nata con lo scopo di far scoprire agli abbonati dei brand che ancora non sono arrivati in Italia, e che ha da poco annunciato un aumento di capitale da un milione e mezzo di euro. 

Secondo i dati di Cosmetica Italia il mercato del make-up nel 2018 valeva oltre 10 miliardi di euro, con le vendite online che, nonostante una crescita del 22%, corrispondono solo al 3,8% del totale. Insomma per molte aziende ci sono ancora ampi spazi di manovra e mercati da conquistare, sia per brand stranieri non ancora presenti in Italia che possono così tastare il terreno prima del loro sbarco, sia per brand già conosciute che puntano ad una fidelizzazione della clientela. E qual è oggi il mezzo per eccellenza che permette di incentivarne la pubblicità? I social media e gli influencer

Non a caso, se su YouTube la rubrica degli “unboxing” è così popolare e diffusa (ovvero l’apertura di pacchi a sorpresa con la recensione di diversi prodotti quali videogame, giochi, bigiotteria e alimenti), il fenomeno degli “unboxing” di cosmetici e trucchi non poteva non prendere piega.

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