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Creme alla nocciola: la classifica Altroconsumo 2025

Non tutte le creme spalmabili alla nocciola sono create uguali. Le differenze principali riguardano la percentuale di nocciole, la presenza di oli vegetali e l’uso di ingredienti di origine animale. La quantità di nocciole può variare dal 12% al 45%, ma ci sono anche creme che contengono il 100% di nocciole, ricche di grassi “buoni” e con meno zuccheri. Gli oli più comuni sono quello di palma (che non è il più salutare) e di girasole (più leggero). Alcune creme sono vegane, quindi prive di latte, rendendole adatte anche a chi è intollerante al lattosio. I consigli di Altroconsumo Altroconsumo consiglia di optare per: Creme senza grassi o oli vegetali aggiunti , o con olio di girasole. Prodotti con alta percentuale di nocciole e cacao. Marche che specificano l’origine delle nocciole, un segno di trasparenza. I parametri di valutazione dei prodotti Le creme sono state valutate su tre criteri: Composizione (50%): ingredienti, valori nutrizionali, quantità di nocciole. Assaggio anonimo (4...

Consumo ittico, forte calo per il pesce azzurro, aumenta il consumo di molluschi


Secondo il rapporto Coldiretti Impresapesca sono crollati i consumi di pesce azzurro in Italia. Il rapporto “SOS pesce italiano”, basato sui dati Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) del primo quadrimestre 2019, è stato presentato in occasione della “Giornata nazionale del pesce italiano”. 

Calo vertiginoso per gli sgombri del 15%, seguiti dalle alici al 10% e le sarde al 5%. In netto calo anche vari esemplari di pesce bianco, con le triglie a -14,2%, seguiti dai merluzzi (-4,3%), sogliole (-3,6%) e orate (-2,1%), mentre le spigole salgono del 6,1%. Al di fuori del mercato strettamente ittico aumentano i molluschi, con le seppie in crescita del 10,6%, i polpi del 18,6% e le vongole sino al 25,6%. 

La nuova tendenza dei consumatori mostra la preferenza verso tipologie di pescato più facili ed immediate da cucinare per mancanza di tempo, evitando la lunga lavorazione di pulizia del pesce (coi relativi odori e successiva pulizia del luogo di lavoro) e preferendo un pesce dal sapore più delicato e privo di spine. Come indicato da Coldiretti il trend si accompagna anche alla crescita dalla produzione dell'acquacoltura in particolare spigole e orate. 

Per quanto concerne il consumo cadauno ogni italiano consuma circa 28kg di pesce l’anno, con un dato superiore alla media, per quanto tuttavia resti solo la sesta voce di spesa nel carrello per un valore di 488 euro nel 2018, come nel 2008.

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