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Creme alla nocciola: la classifica Altroconsumo 2025

Non tutte le creme spalmabili alla nocciola sono create uguali. Le differenze principali riguardano la percentuale di nocciole, la presenza di oli vegetali e l’uso di ingredienti di origine animale. La quantità di nocciole può variare dal 12% al 45%, ma ci sono anche creme che contengono il 100% di nocciole, ricche di grassi “buoni” e con meno zuccheri. Gli oli più comuni sono quello di palma (che non è il più salutare) e di girasole (più leggero). Alcune creme sono vegane, quindi prive di latte, rendendole adatte anche a chi è intollerante al lattosio. I consigli di Altroconsumo Altroconsumo consiglia di optare per: Creme senza grassi o oli vegetali aggiunti , o con olio di girasole. Prodotti con alta percentuale di nocciole e cacao. Marche che specificano l’origine delle nocciole, un segno di trasparenza. I parametri di valutazione dei prodotti Le creme sono state valutate su tre criteri: Composizione (50%): ingredienti, valori nutrizionali, quantità di nocciole. Assaggio anonimo (4...

Aumenta l’acquisto dei prodotti eco-solidali a discapito del prezzo



I consumatori sono disposti a spendere di più per prodotti eco-solidali? E se sì, ricercano la qualità o è per generosità e rispetto? Durante un’iniziativa di sensibilizzazione che si è svolta a maggio in occasione del cash-mob etico, Coop ha raccolto in 22 punti vendita italiani oltre 2000 questionari in cui i consumatori spiegano il proprio rapporto con i prodotti a valore aggiunto. 

Nei supermercati i prodotti rispettosi dell’ambiente e dei lavoratori solidali hanno un prezzo superiore se non doppio rispetto agli altri. L’atto di generosità per tanto ha un costo superiore, ma è allo stesso tempo un atto di ricerca della qualità. La propensione all’acquisto è in forte aumento, specialmente con consumatori consapevoli a cui viene spiegato cosa si intende con “prodotto solidale” e cosa c’è dietro al prodotto. 

Secondo i risultati del test oltre la metà (54,4%) ha dichiarato di essere propenso a spendere di più per un prodotto con caratteristiche di qualità ulteriori rispetto a quelle meramente alimentari, con una media vicina al 60% quando il prodotto offre la garanzia del rispetto dei diritti umani

Geograficamente i più predisposti sono i piemontesi, col 69% delle risposte a favore di prodotti rispettosi dell’ambiente e il 66% alla cura verso i dipendenti mentre i liguri risultano i meno predisposti a pagare di più, pur tuttavia superando la soglia del 50%. 

Un dato interessante concerne la ricerca di materie prime italiane col 57,7% degli italiani disposti a pagare di più per il made in italy, coi consumatori fiorentini in testa (63,5%) e all’opposto i lombardi (48%). 

I consumatori italiani tipo sono quindi responsabili e consci del prezzo, principale ostacolo verso l’acquisto (53%) seguito dalla superficialità (18,4%) 

Coop ha continuato a monitorare la situazione per diverse settimane, per capire in che modo l’iniziativa avesse contribuito a cambiare le abitudini di acquisto al di là dell’entusiasmo scaturito in una sola giornata. I risultati sono stati positivi, infatti, le vendite dei prodotti ad alta sostenibilità ambientale, economica e sociale sono saliti del 17,6%, un dato che indica come i consumatori abbiano cominciato un trend di consumo verso i beni solidali non in aggiunta alla spesa abituale ma in sostituzione di alcuni prodotti che acquistavano precedentemente.

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