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Guida all'acquisto di prodotti ricondizionati

I prodotti ricondizionati rappresentano un'opzione vantaggiosa sia dal punto di vista economico che ambientale. Tuttavia, la qualità e le garanzie possono variare notevolmente tra i diversi rivenditori. Garanzie e politiche di reso La normativa europea stabilisce che i prodotti ricondizionati devono essere coperti da almeno 24 mesi di garanzia legale , ma alcuni rivenditori possono offrire garanzie più brevi (12 mesi). Nei marketplace, la responsabilità per garanzia e reso può ricadere sul venditore terzo , complicando talvolta il processo per il consumatore con tempi lunghi e procedure poco lineari. Tutti devono garantire inoltre il diritto di recesso  minimo di 14 giorni . Dove comprare prodotti ricondizionati Il mercato dei ricondizionati è molto variegato e include: Catene di elettronica : come MediaWorld e Unieuro. Marketplace online : come Amazon ed eBay. Rivenditori specializzati : come Swappie e Refurbed. MediaWorld offre ricondizionati con 24 mesi di garanzia e un period...

Pace fiscale, il Fisco concede tempo per rimediare ad errori formali



Un detto dice che “errare è umano” e, quantomeno agli errori formali di fronte al Fisco, sarò possibile porre rimedio e rimettersi in regola approfittando della pace fiscale sino al 31 maggio. Pagando comunque 200 euro per ogni irregolarità commessa, sarà possibile evitare sanzioni ancora più elevate e potrò godere di un periodo di tempo aggiuntivo per potersi mettere in regola in caso di ulteriori controlli delle Entrate

È quanto prevede la Circolare n.11 del 15 maggio emessa dall’Agenzia delle Entrate. La regolarizzazione è ammessa solo per quegli errori che non incidono sulla determinazione delle imposte e dei versamenti a che possono comunque creare una situazione di difficoltà all’esercizio di attività di controllo del Fisco. Ad esempio, la mancata comunicazione della risoluzione (o proroga) di un contratto di locazione soggetto a cedolare secca, l’omissione di presentazione delle comunicazioni dei dati delle fatture, la tenuta irregolare degli scontrini e delle scritture contabili, una mancata restituzione dei questionari inviati dall’Agenzia… 

Sono escluse dalla possibilità di regolarizzazione invece violazioni quali la mancata presentazione delle dichiarazioni fiscali obbligatorie anche in assenza di imposta dovuta, l’omissione della presentazione di liquidazioni periodiche Iva, della presentazione del modulo F24 con saldo pari a zero, dei modelli per gli studi di settore oltre alla mancata emissione di fatture, ricevute, scontrini fiscali e altre violazioni del registro o dell’imposta di successione. 

Per quanto concerne il versamento della tassa sulle irregolarità commesse, è possibile scegliere quali e quanti periodi di importa regolarizzare e se farlo in un’unica soluzione oppure in due rate, la prima il 31 maggio 2019 e la seconda il 2 marzo 2020, mentre le infrazioni dovranno essere eliminate entro il 2 marzo del prossimo anno. Inoltre, se per qualche motivo ci si dimenticasse delle procedure o di un’infrazione e si ricevesse un controllo anche se si fosse pagata la prima rata del 31 maggio, sarà possibile rimuovere l’irregolarità al più tardi entro il 2 marzo 2020.

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