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Creme alla nocciola: la classifica Altroconsumo 2025

Non tutte le creme spalmabili alla nocciola sono create uguali. Le differenze principali riguardano la percentuale di nocciole, la presenza di oli vegetali e l’uso di ingredienti di origine animale. La quantità di nocciole può variare dal 12% al 45%, ma ci sono anche creme che contengono il 100% di nocciole, ricche di grassi “buoni” e con meno zuccheri. Gli oli più comuni sono quello di palma (che non è il più salutare) e di girasole (più leggero). Alcune creme sono vegane, quindi prive di latte, rendendole adatte anche a chi è intollerante al lattosio. I consigli di Altroconsumo Altroconsumo consiglia di optare per: Creme senza grassi o oli vegetali aggiunti , o con olio di girasole. Prodotti con alta percentuale di nocciole e cacao. Marche che specificano l’origine delle nocciole, un segno di trasparenza. I parametri di valutazione dei prodotti Le creme sono state valutate su tre criteri: Composizione (50%): ingredienti, valori nutrizionali, quantità di nocciole. Assaggio anonimo (4...

Pace fiscale, il Fisco concede tempo per rimediare ad errori formali



Un detto dice che “errare è umano” e, quantomeno agli errori formali di fronte al Fisco, sarò possibile porre rimedio e rimettersi in regola approfittando della pace fiscale sino al 31 maggio. Pagando comunque 200 euro per ogni irregolarità commessa, sarà possibile evitare sanzioni ancora più elevate e potrò godere di un periodo di tempo aggiuntivo per potersi mettere in regola in caso di ulteriori controlli delle Entrate

È quanto prevede la Circolare n.11 del 15 maggio emessa dall’Agenzia delle Entrate. La regolarizzazione è ammessa solo per quegli errori che non incidono sulla determinazione delle imposte e dei versamenti a che possono comunque creare una situazione di difficoltà all’esercizio di attività di controllo del Fisco. Ad esempio, la mancata comunicazione della risoluzione (o proroga) di un contratto di locazione soggetto a cedolare secca, l’omissione di presentazione delle comunicazioni dei dati delle fatture, la tenuta irregolare degli scontrini e delle scritture contabili, una mancata restituzione dei questionari inviati dall’Agenzia… 

Sono escluse dalla possibilità di regolarizzazione invece violazioni quali la mancata presentazione delle dichiarazioni fiscali obbligatorie anche in assenza di imposta dovuta, l’omissione della presentazione di liquidazioni periodiche Iva, della presentazione del modulo F24 con saldo pari a zero, dei modelli per gli studi di settore oltre alla mancata emissione di fatture, ricevute, scontrini fiscali e altre violazioni del registro o dell’imposta di successione. 

Per quanto concerne il versamento della tassa sulle irregolarità commesse, è possibile scegliere quali e quanti periodi di importa regolarizzare e se farlo in un’unica soluzione oppure in due rate, la prima il 31 maggio 2019 e la seconda il 2 marzo 2020, mentre le infrazioni dovranno essere eliminate entro il 2 marzo del prossimo anno. Inoltre, se per qualche motivo ci si dimenticasse delle procedure o di un’infrazione e si ricevesse un controllo anche se si fosse pagata la prima rata del 31 maggio, sarà possibile rimuovere l’irregolarità al più tardi entro il 2 marzo 2020.

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