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Creme alla nocciola: la classifica Altroconsumo 2025

Non tutte le creme spalmabili alla nocciola sono create uguali. Le differenze principali riguardano la percentuale di nocciole, la presenza di oli vegetali e l’uso di ingredienti di origine animale. La quantità di nocciole può variare dal 12% al 45%, ma ci sono anche creme che contengono il 100% di nocciole, ricche di grassi “buoni” e con meno zuccheri. Gli oli più comuni sono quello di palma (che non è il più salutare) e di girasole (più leggero). Alcune creme sono vegane, quindi prive di latte, rendendole adatte anche a chi è intollerante al lattosio. I consigli di Altroconsumo Altroconsumo consiglia di optare per: Creme senza grassi o oli vegetali aggiunti , o con olio di girasole. Prodotti con alta percentuale di nocciole e cacao. Marche che specificano l’origine delle nocciole, un segno di trasparenza. I parametri di valutazione dei prodotti Le creme sono state valutate su tre criteri: Composizione (50%): ingredienti, valori nutrizionali, quantità di nocciole. Assaggio anonimo (4...

La rivoluzione del 5G, tra limiti logistici, piccoli comuni e università


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La tecnologia va sempre più spedita, tanto che le capacità logistiche di uno stato a volte non riescono a mantenere il passo. L’Italia non è ancora passata completamente all’era del 4G che è già partita la rivoluzione del 5G, ovvero la connettività mobile a velocità ulteriormente incrementata rispetto alle precedenti versioni. La portata di questa novità è molto interessante, poiché la nuova componente potrà realizzare immaginare reti di in grado di veicolare contenuti di frequenza e fase delle onde cerebrali, potrà avere applicazioni mediche come la telechirurgia e realizzare servizi di comunicazione che possano garantire un rapporto veramente emozionale

Servirà tuttavia un’importante implementazione logistica poiché è evidente che le infrastrutture 5G porteranno a consumi energetici molto alti per poter essere in grado di gestire e sostenere la fitta rete di milioni di dispositivi tra loro interconnessi. La società statunitense produttrice di reti e infrastrutture informatiche Vertiv stima che il consumo energetico aumenterà del 150-170% entro il 2026. 

Per non lasciare indietro nessuno, il governo ha previsto un sostegno per i piccoli comuni che si trovano in aree a forte digital divide, permettendo a 120 enti amministrativi di poter beneficiare sino al 1° luglio del 2022 della copertura del servizio 5G, che sarà garantito da un operatore privato. La maggior parte dei comuni selezionati sono compresi tra il Monferrato, le zone montuose di Piemonte e Liguria e sugli Appennini a cavallo tra Lazio, Abruzzo e Molise. Nessun comune in elenco per Umbria, Puglia e Basilicata

Soddisfatto il Vicepresidente Anci Piemonte con delega all’Innovazione, Michele Pianetta, il quale dice: «Bene ha fatto l’AgCom a inserire questi comuni tra quelli con obbligo di copertura, assieme ai grandi centri». Anche Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, ha commentato positivamente: «Il 5G potrà apportare sviluppi positivi per i territori interessati, che potranno beneficiare dei numerosi vantaggi per cittadini, imprese e pubblica amministrazione derivanti dalla disponibilità diffusa di servizi di connettività wireless a banda larga e ultra-larga». A garantire la copertura saranno Telecom Italia Mobile, Vodafone e Iliad. 

Per quanto riguarda Huawei e Zte, i due colossi cinesi hanno già progettato una stretta collaborazione con le università italiane (come già accade negli USA), quali il Politecnico di Milano, Tor Vergata a Roma, l’Università dell’Aquila e l’Università di Cagliari per accordi di ricerca, di sperimentazione e di collaborazione, destando tuttavia qualche preoccupazione nel Governo sulla sicurezza. 


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