Nel giorno in cui i giovani di tutto il mondo celebrano
l'ambiente scuotendo coscienze e istituzioni, le industrie della cosmetica
italiane sono pronte ad impegnarsi sul fronte della sostenibilità e di una
maggiore trasparenza nei confronti dell'ambiente e dei consumatori.
Questa
mattina infatti, al Cosmoprof Worldwide in corso alla fiera di Bologna, si è
svolto il convegno tecnico-scientifico a cura dell'associazione nazionale delle
imprese del settore, Cosmetica Italia, interamente dedicato alla bellezza
sostenibile sia in termini ambientali che di una comunicazione chiara e
attendibile sui temi che includono l'ambiente e l'economia circolare.
«La sostenibilità non è solo un tema in auge in questo
momento, è un obiettivo già intrapreso da molte aziende virtuose ma riguarda il
futuro di tutte le imprese, la cui intera filiera oggi vale circa 15 miliardi
di euro, - ha spiegato Renato Ancorotti, presidente Cosmetica Italia. - Dai
macchinari al confezionamento, dalle materie prime ai prodotti finiti il
settore punta a ridurre l'impatto ambientale per raggiungere i elevati livelli
di sostenibilità». Sposa l'ecologia l'intera fiera Cosmoprof che in questa
edizione impiega materiali riciclabili nei padiglioni e mostra l'intero ciclo
tecnologico che porta alla produzione industriale sostenibile, nella sezione
Cosmopack Factory. I visitatori assistono infatti alla fabbricazione di shampoo
con un consumo di acqua inferiore di un terzo e con un packaging in
PET riciclabile, derivato direttamente dai contenitori di plastica raccolti
all'interno della stessa fiera. La svolta ecologica va intrapresa inoltre sul
fronte della comunicazione rivolta ai consumatori che sono invece bombardati da
informazioni non sempre attendibili e alle volte fuorvianti sul fronte della
sostenibilità. Lo dimostra un sondaggio condotto su 4.000 persone attraverso i
canali social della divulgatrice scientifica Beatrice Maurino, presentato al
convegno di Cosmetica Italia. L'esperta ha chiesto cosa significhi la parola
'eco-bio' ai suoi followers: il 70% ha risposto 'rispetto per l'ambiente' e
'atto socio-politico', il 30% sceglie prodotti eco-bio 'per la salute' o
percheé'fanno meno male', 'sono più delicati' e perfino perché 'non occludono i
pori'.
Ha precisato Ancorotti: «La bellezza deve essere consapevole,
quindi etica, trasparente e basata su una comunicazione corretta. La
collaborazione fra industria e istituzioni è un elemento chiave per contrastare
le distorsioni e tracciare il percorso per una corretta divulgazione
scientifica».
L'associazione ha annunciato diverse iniziative di
formazione e supporto alle imprese italiane per raggiungere livelli elevati di
sostenibilità.
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