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Guida all’acquisto dei ventilatori: tipologie, consumi e consigli utili

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Il decalogo della Corte dei Conti Ue sui diritti dei passeggeri



Chi viaggia in Europa gode di una serie di tutele che, però, spesso non conosce. E quindi, non rivendica. L'Unione Europea ha stabilito e, in alcuni casi, aggiornato, i diritti dei passeggeri ma secondo un'indagine della Corte dei Conti Ue, non è stato fatto abbastanza. E fuori dal Vecchio continente c'è chi fa molto di più di noi. La Corte dei Conti ha condotto una serie di interviste in 10 stati membri - tra i quali anche l'Italia - e fatto un confronto con alcuni Paesi extracomunitari.

Tra i problemi emersi c'è quello dell'informazione: molti cittadini non hanno ottenuto nulla dopo un volo cancellato o un treno in ritardo semplicemente perché non sapevano di avere diritto a qualcosa.

Alcuni concetti, come quello di assistenza al passeggero, non sono stati chiariti dai regolamenti e, quindi, sono troppo interpretabili. In altri casi, denuncia la Corte, ci sono troppe deroghe che allentano le maglie e a volte ci si mettono anche le Autorità nazionali, che limitano il godimento dei diritti comunitari. A corollario di tutto ciò c'è un problema istituzionale: la Commissione Europea non ha infatti il potere di imporre il rispetto dei diritti dei passeggeri.

Spesso pensiamo che i diritti dei consumatori e dei passeggeri siano più tutelati nel nostro continente che altrove. La Corte ha però sfatato questo mito, individuando alcuni modelli da prendere a esempio. In Nuova Zelanda le compensazioni superano di dieci volte il costo del biglietto aereo, mentre in Europa si attestano su 250, 400 o 600 euro a seconda della lunghezza della tratta. Negli Stati uniti l'indennizzo per il mancato imbarco può superare i 1000 euro: molto più che in Europa. 

La Corte ha messo nero su bianco una serie di raccomandazioni per migliorare la situazione:
  • Aumentare la coerenza, la chiarezza e l'efficacia del quadro normativo;
  • Far conoscere meglio ai cittadini i propri diritti;
  • Dare più poteri alle autorità nazionali.
Può suonare strano per un'istituzione europea, ma nel suo report, la Corte dei conti ha stilato un decalogo di consigli pratici per i cittadini: dritte per farsi rispettare dalle compagnie di trasporti che, spesso, giocano proprio sulla scarsa informazione dei propri clienti.
  • Fornire più dettagli possibile. Quando si prenota un biglietto è sempre meglio fornire più contatti alla compagnia; in questo modo è più facile essere contattati e venire a conoscenza di ritardi o cancellazioni;
  • Una foto ai bagagli. Prima di imbarcare le valigie è sempre meglio fotografarne il contenuto: in caso di smarrimento sarà più semplice sporgere reclamo e provare il valore degli oggetti contenuti;
  • Puntualità. La esigiamo dalle compagnie, ma dobbiamo rispettarla anche noi. Chi fa tardi al check-in infatti non può accampare diritti in caso di volo perso;
  • Informazioni: ne abbiamo diritto. Se c'è un ritardo o qualsiasi altro disservizio, abbiamo il diritto di sapere cosa sta succedendo e perché. Se il vettore non ci fornisce informazioni o non c'è alcun membro del personale in aeroporto o in stazione, bisogna prenderne nota perché dovremo scriverlo nel reclamo;
  • In caso di lunghi ritardi o cancellazioni (per qualsiasi mezzo di trasporto) abbiamo diritto all'assistenza. Ad esempio: acqua e uno spuntino, o un pasto completo. Se così non è, abbiamo il diritto di richiederlo e in caso di rifiuto, anche questo dovrà essere scritto nel reclamo;
  • Nel caso in cui non venga fornita alcuna assistenza in stazione o aeroporto e dovremo cavarcela da soli. In quel caso bisognerà conservare tutti gli scontrini da presentare al momento del reclamo;
  • In caso di lunghi ritardi o cancellazioni, il passeggero deve dimostrare di essere stato coinvolto. E l'unico modo è che il proprio nome sia stampato sul biglietto. Se così non è, bisogna chiedere al personale della compagnia di fornirci una prova scritta;
  • Molti passeggeri acquistano subito un nuovo biglietto non appena scoprono che il proprio volo è stato cancellato. Una fretta comprensibile, ma non consigliabile: è sempre bene ascoltare prima quali sono le alternative proposte dalla propria compagnia. Comprare un nuovo biglietto equivale a cancellare il proprio contratto di viaggio con il vettore. E quindi, anche il diritto alla compensazione;
  • Chi ha subito un disservizio e può dimostrarlo deve mandare, al più presto, un reclamo alla compagnia. Se questa non risponde o lo fa, ma senza accogliere la richiesta, ci si può rivolgere alle autorità nazionali (Enac, per l'Italia);
  • In alcuni casi le perdite subite per un ritardo o una cancellazione sono molto più alte delle compensazioni previste dai regolamenti europei. In questi casi, consiglia la Corte dei Conti europea, il reclamo deve appellarsi alle convenzioni internazionali più che alle norme comunitarie. Bisognerà comunque dimostrare e documentare l'esatto ammontare del danno economico e le spese extra che abbiamo dovuto sostenere per colpa del disservizio.

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