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Vuoi vendere qualcosa online? attenzione alla truffa del finto corriere

Può capitare di ritrovarsi a vendere online qualche nostro oggetto che non ci serva più. Di norma non è un'operazione troppo complessa grazie ai vari marketplace esistenti, eppure, bisogna stare molto attenti alle innumerevoli truffe che vengono messe in atto. Una delle ultime trovate è " la truffa del corriere ", una truffa abbastanza articolata che inizia con il messaggio di un'acquirente da subito interessato al prodotto e pronto a comprarlo . L'acquirente però, per diversi motivi inventati, propone il pagamento tramite corriere ovvero che quando il corriere viene a ritirare il pacco con il prodotto vi consegnerà una busta con l'ammontare pattuito . Ovviamente i corrieri non offrono questo servizio quindi stiamo parlando di una truffa. In caso dovessimo accettare possono nascere diverse truffe La richiesta di una caparra per far venire il corriere tramite un sito facksimile a quello reale della compagnia. Ovviamente in questo caso non verrà mai nessuno

Gli italiani amano la pizza a domicilio e pagherebbero di più per aiutare i riders




La cena è sempre più spesso a domicilio. Ma la pizza continua ad essere in cima alle preferenze e ha la meglio sul sushi. L’associazione di consumatori Adoc ha fatto un sondaggio su alcuni suoi associati: i quasi 800 intervistati, tutti appartenenti a un nucleo familiare di almeno tre persone, hanno restituito un’immagine per certi versi inaspettata, dei consumi take-away.

Dallo studio emerge come i consumatori della cosiddetta gig-economy siano tutt’altro che cinici ma che, anzi, abbiano a cuore i diritti dei lavoratori precari che consegnano il cibo a domicilio in bicicletta o in scooter. Il 57% degli intervistati si è detto ben disposto a pagare di più la consegna del cibo, se il fattorino fosse regolarizzato e tutelato dal proprio datore di lavoro. Dopo le denunce e le proteste degli ultimi mesi, proprio in queste settimane il neo ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio ha proposto l'apertura di un tavolo con le principali società del settore.

Adoc ha anche analizzato le abitudini dei propri associati. Il 65% degli intervistati ha detto di ordinare cibo a domicilio almeno una volta al mese. La percentuale dei veri aficionados è però più contenuta: solo l’8% ordina almeno una volta a settimana. Tra gli amanti del cibo a domicilio, quasi la metà (il 43%) telefona al ristorante di zona per ordinare la pizza. Il tradizionale cibo italiano batte a grande distanza sia il cinese (26% delle preferenze) che il giapponese (21%). Ai panini restano solo le briciole con l’8% degli ordini.

Oltre ad essere un piatto irrinunciabile per gli italiani, la pizza vince anche perché è economica, soprattutto per le famiglie con figli. Adoc infatti ha analizzato anche i prezzi del cibo ordinato da casa, scoprendo come una cena per tre persone a base di ravioli al vapore e pollo alla cantonese (in generale, cibo cinese) costi 42 euro, mentre un menu per tre a base di pietanze giapponesi raggiunga i 63 euro. Una cena all’insegna della pizza costa invece 24 euro.

Un prezzo in grado di battere ogni concorrenza, nonostante dal 2007 a oggi questo piatto sia rincarato del 10%, passando da una media di 5,85 euro (consumata in un locale) ai 6,40 euro, come evidenziato dal presidente di Adoc Roberto Tascini.

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