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Creme alla nocciola: la classifica Altroconsumo 2025

Non tutte le creme spalmabili alla nocciola sono create uguali. Le differenze principali riguardano la percentuale di nocciole, la presenza di oli vegetali e l’uso di ingredienti di origine animale. La quantità di nocciole può variare dal 12% al 45%, ma ci sono anche creme che contengono il 100% di nocciole, ricche di grassi “buoni” e con meno zuccheri. Gli oli più comuni sono quello di palma (che non è il più salutare) e di girasole (più leggero). Alcune creme sono vegane, quindi prive di latte, rendendole adatte anche a chi è intollerante al lattosio. I consigli di Altroconsumo Altroconsumo consiglia di optare per: Creme senza grassi o oli vegetali aggiunti , o con olio di girasole. Prodotti con alta percentuale di nocciole e cacao. Marche che specificano l’origine delle nocciole, un segno di trasparenza. I parametri di valutazione dei prodotti Le creme sono state valutate su tre criteri: Composizione (50%): ingredienti, valori nutrizionali, quantità di nocciole. Assaggio anonimo (4...

Codacons contesta il ricorso di Tim al Tar per annullare le delibere di Agcom su rimborsi agli utenti



Fonte: Codacons
Con motivi aggiunti presentati al Tar del Lazio lo scorso 7 maggio la Tim si scaglia contro i rimborsi automatici in favore degli utenti previsti dall’Agcom in relazione alle illegittime fatturazioni a 28 giorni. A firmare l’atto, in qualità di legale rappresentante di Telecom, è Antonio Catricalà, ex presidente dell’Antitrust che ha portato avanti e vinto numerose battaglie a tutela degli utenti. Ne dà notizia il Codacons, che rende noto il contenuto dell’istanza presentata da Tim.
Con motivi aggiunti presentati al Tar del Lazio la Tim ha chiesto ai giudici di annullare le delibere nn. 112/18/Cons e 187/18/Cons. dell’Autorità per le Comunicazioni; – spiega il Codacons, che è controparte nel ricorso in difesa dell’Agcom e dei consumatori italiani – con la prima delibera l’Autorità stabiliva una misura ripristinatoria che compensasse gli utenti dei giorni illegittimamente erosi a causa della prolungata inottemperanza a quanto stabilito dalla delibera n. 121/17 a partire dal 23 giugno 2017, e imponeva alla compagnia telefonica di «di differire la decorrenza della prima fattura emessa secondo la periodicità su base mensile ... di un numero di giorni pari a quelli erosi, calcolati in base al criterio sopra illustrato». 
Con la delibera n.187/18 l’Agcom riteneva opportuno proseguire nell’azione di tutela dell’utenza per eliminare gli effetti dell’illegittima anticipazione della decorrenza delle fatture con il fine di assicurare il ristoro del pregiudizio e al tempo stesso rappresentava la necessità di fissare nuovi e più congrui termini per l’adempimento degli operatori agli obblighi di cui alla delibera n. 112/18.
Entrambe le delibere sono ritenute illegittime da Tim, che ha chiesto ora al Tar del Lazio di annullare i provvedimenti impugnati. Una richiesta che viene contestata dal Codacons: spiace che uno storico difensore degli utenti come Antonio Catricalà abbia preso le difese di un operatore telefonico contro gli utenti, – afferma l’associazione – dal canto nostro chiediamo al Tar di rigettare le assurde richieste di Tim e di ribadire il sacrosanto diritto degli utenti ai rimborsi per l’illegale pratica delle fatturazioni a 28 giorni.

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