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Creme alla nocciola: la classifica Altroconsumo 2025

Non tutte le creme spalmabili alla nocciola sono create uguali. Le differenze principali riguardano la percentuale di nocciole, la presenza di oli vegetali e l’uso di ingredienti di origine animale. La quantità di nocciole può variare dal 12% al 45%, ma ci sono anche creme che contengono il 100% di nocciole, ricche di grassi “buoni” e con meno zuccheri. Gli oli più comuni sono quello di palma (che non è il più salutare) e di girasole (più leggero). Alcune creme sono vegane, quindi prive di latte, rendendole adatte anche a chi è intollerante al lattosio. I consigli di Altroconsumo Altroconsumo consiglia di optare per: Creme senza grassi o oli vegetali aggiunti , o con olio di girasole. Prodotti con alta percentuale di nocciole e cacao. Marche che specificano l’origine delle nocciole, un segno di trasparenza. I parametri di valutazione dei prodotti Le creme sono state valutate su tre criteri: Composizione (50%): ingredienti, valori nutrizionali, quantità di nocciole. Assaggio anonimo (4...

Antitrust: multa per BudgetAir



L’Antitrust ha multato per 270.000 euro BudgetAir, un sito che confronta le tariffe aeree di 800 vettori. Claim ingannevoli, costi aggiuntivi preselezionati e sovrapprezzo per chi paga con carta di credito sono le tre condotte per le quali l’autorità ha comminato la maxi-sanzione, comunicandolo sul suo bollettino online. Nel frattempo BudgetAir ha corretto il tiro modificando sia lo slogan che il processo di acquisto, eliminando così le trappole.

BudgetAir si presentava in modo molto invitante ma non veritiero ai potenziali clienti, scrivendo: «Sul nostro sito è possibile confrontare e prenotare il volo su misura per le tue esigenze con la sicurezza di trovare sempre il prezzo più conveniente». L’Autorità ha però scoperto che in alcuni casi bastava andare sul sito delle compagnie aeree per trovare tariffe più convenienti.



L’altra condotta scorretta rilevata da Antitrust: prima di acquistare il biglietto il cliente si ritrovava la casella del “servizio biglietteria” già spuntata, per un costo di 11,90 euro. Se il cliente non deselezionava l’opzione aderiva quindi al sovrapprezzo. La strategia dell’opt-out (se non vuoi pagare, sei te che devi togliere la spunta) è però vietata dal Codice del consumo, a tutto vantaggio dell’opt-in, che si basa sulla filosofia opposta: se vuoi un servizio aggiuntivo, devi essere te a selezionarlo. Oltre a questo, la dicitura “servizio biglietteria” era ingannevole: in realtà consisteva in una assicurazione che tutela il cliente in caso di fallimento della compagnia aerea. La società olandese proprietaria di BudgetAir è già corsa ai ripari: oggi la clausola è stata rinominata “rimborso per fallimento della compagnia aerea” e non è pre-selezionata: aderire è una precisa scelta del cliente.

Infine, BudgetAir faceva pagare un supplemento di 9,95 euro per chi pagava con alcune carte di credito. Una “gabella” che, oltre ad essere vietata dal Codice del Consumo, nella fase iniziale della prenotazione non veniva mai menzionata. Nel frattempo anche questa sovrattassa è stata eliminata.

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