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Vuoi vendere qualcosa online? attenzione alla truffa del finto corriere

Può capitare di ritrovarsi a vendere online qualche nostro oggetto che non ci serva più. Di norma non è un'operazione troppo complessa grazie ai vari marketplace esistenti, eppure, bisogna stare molto attenti alle innumerevoli truffe che vengono messe in atto. Una delle ultime trovate è " la truffa del corriere ", una truffa abbastanza articolata che inizia con il messaggio di un'acquirente da subito interessato al prodotto e pronto a comprarlo . L'acquirente però, per diversi motivi inventati, propone il pagamento tramite corriere ovvero che quando il corriere viene a ritirare il pacco con il prodotto vi consegnerà una busta con l'ammontare pattuito . Ovviamente i corrieri non offrono questo servizio quindi stiamo parlando di una truffa. In caso dovessimo accettare possono nascere diverse truffe La richiesta di una caparra per far venire il corriere tramite un sito facksimile a quello reale della compagnia. Ovviamente in questo caso non verrà mai nessuno

Stop ai pannolini monouso, ma occhio alle eco-pubblicità ingannevoli



Tre miliardi e mezzo di galloni di olio combustibile, ottantaduemila tonnellate di plastica e oltre un milione di tonnellate di polpa di legno: è questo il consumo, molto spesso ignorato, previsto per produrre ogni anno in tutto il mondo 18 miliardi di pannolini monouso. Uno spreco di risorse e un impatto sull’ambiente senza paragoni, se si considera anche che questo genere di pannolini necessita di circa 500 anni per decomporsi. Di fronte a questo scenario, il nostro Paese non è da meno: ogni giorno in Italia si usano almeno sei milioni di pannolini usa e getta, che, in un anno, significa 2 miliardi e 190 milioni di pannolini di plastica.

Oggi, però, la soluzione a questo caso energetico e ambientale è a portata di mano per tutte le mamme che volessero, nel loro piccolo, iniziare a cambiare le cose. La ricerca e lo sviluppo delle nuove tecnologie ha infatti reso possibile la produzione di pannolini ecologici, compostabili e biodegradabili. Il consumo di questi nuovi prodotti è positivamente in costante aumento, ma anche qui occorre fare attenzione.

E’ infatti diventato un vero e proprio caso online la vicenda che ha travolto la marca di pannolini Nappynat, multata dall’Agcm (Agenzia garante per la concorrenza e il mercato) per pubblicità ingannevole, per aver promosso la vendita di pannolini ecosostenibili che eco non sono. L’Agcm ha infatti punito l’azienda per la diffusione, attraverso le confezioni dei prodotti e i siti internetwww.nappynat.com e www.nappynat.it, di messaggi pubblicitari scorretti e non corrispondenti al vero per promuovere i propri pannolini, presentati come naturali e ecocompatibili, ma alla prova dei fatti privi delle caratteristiche di “biodegradabilità”, “compostabilità”, e “batteriostaticità”. Come se non bastasse, è stata smentita anche l’origine naturale delle materie prime impiegate, “non affatto riconducibile a tali prodotti”.
L’Autorità ha così imposto all’azienda produttrice, la Olive Srl, non in grado di produrre un’esauriente documentazione tecnica e di certificazione, il divieto di “diffusione” e “continuazione” della pratica commerciale scorretta e l’ha multata con una sanzione di 35mila euro. L’azienda ha poi fatto ricorso al Tar del Lazio, che lo ha respinto, dichiarandolo inammissibile.
Il caso, esploso online in seguito alla denuncia di tante mamme venute a conoscenza della multa (e del fatto che per mesi, ignare, avevano smaltito i pannolini Nappynat nell’organico anziché nella plastica), è giunto all’attenzione degli organi di informazione, come il settimanale Il Venerdì di Repubblica.
Il giornale del gruppo editoriale l'Espresso ha inoltre notato come i pannolini in questione, che avrebbero dovuto essere ritirati dal mercato dall’azienda produttrice, siano incredibilmente ancora in vendita sugli scaffali dei supermercati e sui siti di e-commerce.
Care mamme, state attente!

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