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Creme alla nocciola: la classifica Altroconsumo 2025

Non tutte le creme spalmabili alla nocciola sono create uguali. Le differenze principali riguardano la percentuale di nocciole, la presenza di oli vegetali e l’uso di ingredienti di origine animale. La quantità di nocciole può variare dal 12% al 45%, ma ci sono anche creme che contengono il 100% di nocciole, ricche di grassi “buoni” e con meno zuccheri. Gli oli più comuni sono quello di palma (che non è il più salutare) e di girasole (più leggero). Alcune creme sono vegane, quindi prive di latte, rendendole adatte anche a chi è intollerante al lattosio. I consigli di Altroconsumo Altroconsumo consiglia di optare per: Creme senza grassi o oli vegetali aggiunti , o con olio di girasole. Prodotti con alta percentuale di nocciole e cacao. Marche che specificano l’origine delle nocciole, un segno di trasparenza. I parametri di valutazione dei prodotti Le creme sono state valutate su tre criteri: Composizione (50%): ingredienti, valori nutrizionali, quantità di nocciole. Assaggio anonimo (4...

Agcm contro WhatsApp: dovrà pagare multa da 50mila euro


Fonte: Adiconsum

L’Antitrust ha sanzionato la famosa app di messaggistica istantanea per non aver rispettato l’ordine di pubblicazione del provvedimento emesso a maggio 2017, nel quale l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha appurato la presenza di clausole vessatorie all’interno dei Termini di Utilizzo del servizio.
Nello specifico, WhatsApp avrebbe dovuto comunicare quanto deliberato da AGCM sul proprio sito internet e tramite apposita notifica via app.

Le Clausole incriminate

·      Modifiche unilaterali del contratto da parte della compagnia
·      Diritto di recesso palesemente a vantaggio della società di proprietà di Facebook
·      Limitazioni di responsabilità
·      Interruzioni ingiustificate del servizio
·      La scelta del foro competente sulle controversie (limitato, allo stato attuale, ai tribunali americani)

La Sanzione
L’Autorità ha deciso di irrogare una sanzione pari a 50.000 euro nei confronti di WhatsApp inc., il tetto massimo di pena previsto nei confronti di chi non rispetta i provvedimenti previsti a seguito dell’accertamento di clausole vessatorie. Un limite che bisognerà rivedere, perché una sanzione di 50mila euro, per aziende con un grosso business, non rappresenta di certo un deterrente.

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