Fonte: Il Post
Giovedì 14 novembre ci sarà uno sciopero nazionale del servizio dei taxi. Aderiranno i tassisti di tutta Italia, e la circolazione dei taxi sarà interrotta dalle 8 alle 22. Lo sciopero di giovedì, che arriva a poco più di tre settimane dall’
ultimo sciopero nazionale, è stato indetto dopo una riunione dei sindacati di categoria, che hanno spiegato le loro ragioni
in un comunicato.
Il Parlamentino nazionale taxi, riunito a Napoli il 27 novembre 2017, con presenti le oo.ss. Satam, Claai, Tam Acai, Silt Confcommercio, Uti, Unica Taxi Cgil, Fast Tpnl, Fita Cna, Uritaxi, Unimpresa, Faisa Confail, Ugl taxi, Fit CISL, Usb, Mit, Federtaxi, Orsa trasporti, ritiene la posizione del Governo non rispondente alle necessità del settore.
Le ultime agitazioni sono state organizzate per protestare contro quella che secondo i tassisti è una deregolamentazione, da parte del governo, del trasporto pubblico non di linea a vantaggio dei servizi concorrenti. Gli scioperi erano iniziati nel febbraio del 2017, quando i tassisti
avevano protestato per giorni nelle principali città italiane contro
un emendamento al cosiddetto decreto “milleproroghe”. La norma serviva a rimandare di un anno l’obbligo per il ministero dei Trasporti di approvare un regolamento sul trasporto abusivo di passeggeri, che i tassisti speravano di utilizzare per ridurre o eliminare la concorrenza di servizi come
Uber. Dopo le proteste, i rappresentanti dei tassisti avevano incontrato il governo per concordare l’emissione entro trenta giorni di un decreto attuativo, che avrebbe dovuto regolamentare definitivamente il servizio dei taxi in Italia. Il decreto però è stato presentato con molto ritardo e
non è stato ritenuto sufficiente dai tassisti.
Nel comunicato delle organizzazioni sindacali vengono chiariti i punti «da definire diversamente da quanto proposto dal governo».
Le organizzazioni sindacali chiedono al Governo di procedere immediatamente alla sospensione sia dell’erogazione di nuove licenze e autorizzazioni sia della operatività di quelle APP e società che non esercitano nel rispetto delle leggi e regolamentazioni vigenti.
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