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Creme alla nocciola: la classifica Altroconsumo 2025

Non tutte le creme spalmabili alla nocciola sono create uguali. Le differenze principali riguardano la percentuale di nocciole, la presenza di oli vegetali e l’uso di ingredienti di origine animale. La quantità di nocciole può variare dal 12% al 45%, ma ci sono anche creme che contengono il 100% di nocciole, ricche di grassi “buoni” e con meno zuccheri. Gli oli più comuni sono quello di palma (che non è il più salutare) e di girasole (più leggero). Alcune creme sono vegane, quindi prive di latte, rendendole adatte anche a chi è intollerante al lattosio. I consigli di Altroconsumo Altroconsumo consiglia di optare per: Creme senza grassi o oli vegetali aggiunti , o con olio di girasole. Prodotti con alta percentuale di nocciole e cacao. Marche che specificano l’origine delle nocciole, un segno di trasparenza. I parametri di valutazione dei prodotti Le creme sono state valutate su tre criteri: Composizione (50%): ingredienti, valori nutrizionali, quantità di nocciole. Assaggio anonimo (4...

Come difendersi dalle bollette fatturate a 28 giorni


Fonte: La Stampa

Com’è nato il problema delle bollette fatturate a 28 giorni?  
Due anni fa le compagnie hanno cominciato a mandare Sms ai clienti della telefonia mobile, informandoli del cambiamento. L’unica difesa era il recesso dal contratto, arma però spuntata perché ben presto tutte le compagnie hanno fatto lo stesso, e le alternative non c’erano. L’Agcom non ha potuto reagire finché questo è avvenuto solo nella telefonia cellulare, ma lo ha fatto quando il malcostume si è esteso ai contratti di linea fissa. 

Perché fisso e mobile sono diversi dal punto di vista dei 28 giorni?  
La telefonia fissa è definita dalla legge come un «servizio universale», cioè essenziale e da garantire a tutti, anche da parte delle aziende private, attraverso particolari tutele; mentre nella telefonia mobile c’è il libero mercato assoluto, e se le compagnie vogliono fatturare a 28 giorni, lo possono fare. Sono invece soggette al controllo dell’Authority le linee fisse, quelle Adsl, in fibra e i contratti ibridi fisso-mobile.  

Che danno c’è per i clienti?  
Se i mesi diventano di 28 giorni, a forza di lucrare 3 giorni a gennaio, 3 giorni a marzo eccetera, a fine anno le compagnie mettono assieme quasi un mese in più da farci pagare. Così il costo annuale per i clienti aumenta dell’8,6%. 

Come ha reagito l’Agenzia delle Comunicazioni?  
Nel marzo 2017 una sua delibera ha imposto alle compagnie di tornare alle bollette mensili vere, vietando anche solo di proporre la bolletta a 28 giorni nei contratti per linea fissa. 

Come hanno risposto le compagnie?  
Hanno fatto ricorso al Tar contro la delibera e intanto ne hanno ignorato l’applicazione. Il ricorso però non sospende la validità della delibera, perciò le compagnie che la violano sono inadempienti. Purtroppo la multa massima che l’Agcom può infliggere (2,5 milioni di euro) è irrisoria, così alle compagnie conviene fare orecchio da mercante, incassare senza sforzo quell’8,6% in più e prepararsi a pagare la multa. 

Come si difende chi non vuol pagare un mese all’anno in più?  
Ci sono tre strade La prima è recedere dal contratto e farne uno con chi non impone i 28 giorni nel fisso (ma bisogna trovarlo...). La seconda è ricorrere ai Co.re.com istituiti in ogni Regione dall’Agenzia delle Comunicazioni. La terza è aderire alla causa collettiva che intende promuovere il Codacons ma si annuncia lunga. 

Cosa sono i Co.re.com?  
I Comitati Regionali per le Comunicazioni sono strutture di conciliazione rapida e gratuita contro i soprusi delle compagnie a danno degli utenti. 

Chi vince di solito davanti al Co.re.com?  
L’anno scorso su 90 mila ricorsi in tutta Italia (per varie cause) l’80% è stato vinto dai clienti. Nel caso delle bollette a 28 giorni ci si può aspettare un 100% di vittorie, perché i Co.re.com sono organi di quella stessa Agenzia delle Comunicazioni che accusa le compagnie telefoniche di violare la sua delibera sui 28 giorni. 

Come ci si rivolge ai Co.re.com?  
Si va sul sito dell’Agcom, si scarica il modulo per la segnalazione (Formulario UG), lo si compila e lo si spedisce come si vuole: per via elettronica, o via fax, o per lettera cartacea, oppure lo si consegna a mano al proprio Co.re.com regionale. Per facilitarsi ulteriormente la vita, si può trovare il Formulario UG precompilato sul sito del Codacons. Poi si viene convocati (senza avvocati) nel Co.re.com del capoluogo di Regione. E l’esito è rapido. 

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