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Prezzi energia in calo: opportunità per i consumatori

Ad agosto 2025, il Prezzo Unico Nazionale (PUN) dell’energia elettrica si è posizionato attorno a 0,109 €/kWh , mostrando un leggero calo rispetto a luglio. All'inizio di settembre, il valore ha fatto un piccolo balzo a 0,111 €/kWh, rimanendo comunque inferiore rispetto allo stesso periodo del 2024, con una diminuzione annuale del 3,8%. Anche il gas naturale ha registrato tendenze positive: il prezzo sul Punto di Scambio Virtuale (PSV) è sceso a 0,3925 €/Smc, con un abbassamento del 6% rispetto a luglio. Opportunità per famiglie e imprese La diminuzione dei prezzi all’ingrosso si riflette nelle offerte del mercato libero, dove molti fornitori stanno presentando tariffe fisse o indicizzate più vantaggiose rispetto ai valori medi . È quindi un ottimo momento per rivedere le proprie condizioni contrattuali, così da poter bloccare tariffe più convenienti in vista dell’inverno. Oltre il prezzo: cosa valutare Come evidenziato da Consumerismo, la scelta del fornitore non dovrebbe basarsi ...

Caro scuola, ogni alunno costa mille euro all’anno




Fonte: Linkiesta.it


Gli studenti di Bolzano hanno già iniziato l’anno scolastico, martedì 5 settembre. Saranno seguiti a stretto giro dai colleghi delle altre regioni di Italia.
Zaini, diari alla moda, matite, pennarelli colorati, quaderni, astucci, gomme, evidenziatori, dizionari, libri: i genitori sono pronti ad accontentare le numerose richieste dei propri figli. Per fare ciò, però, dovranno attingere ai loro risparmi. L’aumento dei prezzi, infatti, ha interessato anche il corredo scolastico, un nuovo salasso per il bilancio delle famiglie italiane che già questa estate hanno dovuto affrontare il caro prezzi che ha coinvolto i centri estivi.
La consueta indagine annuale pubblicata dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori offre una fotografia chiara e a tratti allarmante sulla spesa per il materiale scolastico, che quest’anno ha registrato un aumento medio dello 0,7% rispetto all’anno precedente. Mamme e papà dovranno sborsare per i loro figli circa 522 euro. Ad aumentare maggiormente è il costo degli zaini (+2%) e dei diari (+3%) sia al supermercato sia in cartolibreria. La voce di spesa più gravosa rimane senza dubbio quella che comprende i libri di testo, nonostante sia stata rilevata una flessione rispetto al 2016 del 7.2%: mediamente per i libri e per due dizionari si spenderanno, infatti, 462 euro per ogni ragazzo.
Ciò che preoccupa maggiormente i genitori è la spesa pro capite: potrà superare 1.100 euro ad alunno. I più colpiti dal fenomeno del caro scuola risultano essere coloro che frequenteranno le classi prime: durante l’anno uno studente di prima media pagherà mediamente per i libri di testo, i dizionari e il corredo scolastico, un totale di 951,11 euro. Cifra destinata ad aumentare per lo studente di primo liceo fino a raggiungere i 1.210,83 euro.
Questa attuale situazione rischia di spingere alcuni ragazzi a rinunciare agli studi superiori per motivi economici. Un trend negativo confermato anche dalle ultime stime del Miur, secondo cui nell’ultimo triennio le scuole statali italiane hanno visto un decremento di iscritti pari a 100 mila unità, 33 mila in meno rispetto all’anno scolastico 2016/2017.
Priorità delle istituzioni dovrebbe essere garantire il diritto allo studio ai minori e la possibilità di scegliere liberamente se proseguire o meno nel proprio percorso di studi. L’impegno di tutti dovrebbe essere orientato in questa direzione. Lo stesso Miur ha di recente confermato positivamente la volontà di sostenere e velocizzare l’iter di digitalizzazione della didattica, promuovendo l’acquisto e l’utilizzo di e-book utili all’apprendimento, in sostituzione dei libri di testo, abbattendo notevolmente i costi.
Il problema è passare in tempi brevi dalle parole ai fatti: la questione del calmieramento dei costi è tutt’altro che semplice. In modo più incisivo rispetto al passato, direttive ministeriali potrebbero invitare gli insegnanti – nel rispetto della libertà di educazione - a preferire testi meno costosi e il Miur potrebbe aprire un tavolo di confronto con gli editori. Il tempo è giunto, infine, per passare tutto il sapere su e-book che già oggi hanno costi contenuti per il privato cittadino, figuriamoci se il prezzo fosse definito tramite maxi appalto.
*Il testo è stato scritto dalla professoressa Andrea Catizone, responsabile Osservatorio sulle famiglie di Federconsumatori

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