I principali acquirenti di farmaci online? Gli uomini, che spesso acquistano la pillola dell’amore sul web, senza curarsi del fatto che potrebbe trattarsi di un medicinale falso. L’imbarazzo ha la meglio sulla prudenza e il buon senso, e pur di non rivelare al medico le proprie difficoltà sotto le lenzuola, si preferisce rischiare. Non solo Viagra e Cialis: nella top list dei farmaci più imitati e smerciati in rete ci sono anche anabolizzanti e anticancro per i tumori maschili più frequenti. A rivelarlo è uno studio di Federfarma Servizi, l’Associazione nazionale delle aziende di distribuzione intermedia di proprietà dei titolari di farmacie, realizzato con la Società Italiana di Urologia.
Un fenomeno in crescita. Tra i farmaci più venduti spiccano medicinali per la disfunzione erettile e per dimagrire, anabolizzanti e integratori. Solo lo scorso anno – rivela il report - sono state individuate online e fatte chiudere oltre 20.000 farmacie illegali. Mentre nel 2017 sono già 6000 i siti bloccati. Ogni giorno ne spuntano di nuovi e persino i social offrono occasioni di compravendita di medicinali contraffatti: spesso vengono venduti illegalmente farmaci innovativi ad alto costo, a tal punto che il business sommerso dei medicinali sul web, su cui la criminalità organizzata ora ha posto i suoi tentacoli, cresce a vista d’occhio. Anche se i suoi proventi sono difficilmente quantificabili in termini numerici.
I sequestri tracciano un quadro allarmante: nel corso di una recente operazione di controllo internazionale (Pangea IX), cui hanno aderito 103 paesi nel 2016, sono stati sequestrati a livello mondiale oltre 12 milioni di farmaci illegali o contraffatti. Per quanto riguarda l’Italia, nel corso della medesima operazione, sono state sequestrate circa 80.000 tra capsule, compresse e fiale, illegali o falsificate, a seguito dei controlli effettuati nei principali aeroporti su migliaia di spedizioni dirette in Italia.
Quali sono i rischi? I pericoli sono enormi: secondo i dati del Psi, il Pharmaceutical Security Institute, i medicinali contraffatti in un caso su tre non contengono alcun principio attivo, il 20% ne contiene quantità non corrette, il 21,4% è composto di ingredienti sbagliati, il 15,6% ha le giuste quantità di principi attivi ma un packaging falso. “Appena il 10% delle pillole di Viagra comprate sul web ha una quantità di principio attivo in un range accettabile rispetto a quanto dichiarato, in alcuni casi si arriva perfino al doppio della dose con possibili eventi avversi gravi” ammonisce Vincenzo Mirone, segretario della Società Italiana di Urologia.
“Inoltre è stato dimostrato che nell’8.5% dei casi questi farmaci contengono impurità pericolose, dall’arsenico al veleno per topi, dall’acido borico alle polveri di cemento, passando per vernice stradale, mattoni, gesso o talco. La forte domanda online di questi prodotti nasce anche dalla voglia di sperimentare pillole possano migliorare le prestazioni sessuali, in alcuni casi assunte dai giovani assieme a droghe o alcol, aumentando la probabilità di danni gravi. Attenzione anche agli acquisti nei sexy shop: spesso a loro volta comprano sul web le imitazioni di Viagra per rivenderle ai clienti, spacciandole per integratori o medicine naturali dagli effetti miracolosi”.
“In nessun modo è possibile certificare la qualità dei farmaci venduti illegalmente da siti web non autorizzati poiché si tratta di prodotti rispetto ai quali non è possibile stabilire da dove provengano, come siano stati fabbricati e cosa contengano realmente” prosegue Domenico Di Giorgio, direttore dell’Ufficio qualità prodotti e contrasto al crimine farmaceutico dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco Per giunta, i prodotti acquistati tramite canali illegali in molti casi vengono preparati in siti di produzione non sottoposti ad alcun controllo.
Ma la gente non lo sa. A peggiorare la situazione è la disinformazione di chi compra sciroppi e pillole con un clic. In oltre il 41% dei casi, i consumatori vedono di buon occhio lo ‘shopping farmaceutico’ in internet, e il 43,4% ritiene il web una fonte molto sicura cui rivolgersi per comprare medicinali, come rivela un’indagine dell’Aifa con l’Università “La Sapienza” di Roma, condotta su 1000 acquirenti. Per aumentare la consapevolezza dei rischi che si corrono acquistando medicinali sul web, Federfarma ha promosso un progetto di sensibilizzazione rivolto ai cittadini, che si inserisce nella campagna europea Fakeshare, coordinata da Aifa e cofinanziata dall’Ue per il contrasto alla vendita illegale di farmaci su internet. Oggi esiste un bollino del ministero della Salute che autorizza alla vendita di medicinali da banco sul web: l’elenco ministeriale delle farmacie online approvate è consultabile qui.
Commenti
Posta un commento